Giovedì scorso la Provincia ha autorizzato l’ampliamento della discarica “La Torrazza” di via Traversa Mazzini: altri 94.000 metri cubi di rifiuti verranno portati nella cella 8 e collocati al di sopra di quelli esistenti. La decisione è stata presa nella conferenza dei servizi svoltasi a Torino: vi hanno partecipato il sindaco Massimo Rozzino e l’assessore all’ambiente Anna Maria Memmo. Il consigliere di minoranza Davide Bugli, del Movimento 5 Stelle, presentatosi sul luogo della conferenza, non è stato ammesso. Con la decisione di giovedì si chiude, forse, un lungo procedimento amministrativo. La domanda di ampliamento era infatti stata presentata per la prima volta dalla società “La Torrazza” nell’autunno del 2012. Quando la nuova amministrazione guidata da Massimo Rozzino è entrata in carica, nel maggio scorso, il procedimento era pressoché concluso. La nuova giunta aveva immediatamente comunicato alla Provincia la propria contrarietà all’ampliamento, e aveva tentato un’ultima resistenza presentando numerose osservazioni nella precedente conferenza di settembre. Anzitutto, fin dal 1996 il Ministero dell’Ambiente aveva decretato che non avrebbero più dovuto esserci ampliamenti dopo quello autorizzato quell’anno, perché il territorio torrazzese era già troppo compromesso dal punto di vista ambientale. Inoltre, l’attuale progetto di ampliamento presentato dalla società era carente sotto diversi profili. Mancava ad esempio una adeguata valutazione degli odori che i rifiuti, collocati in alto, potrebbero emanare nelle aree circostanti. Era privo di una definizione puntuale del percorso delle acque di dilavamento verso le rogge e i corsi d’acqua contermini all’area di discarica. Non prevedeva il controllo delle fibre di amianto eventualmente diffuse al di fuori dell’impianto: come è emerso nella conferenza, negli ultimi anni è stato conferito in discarica molto amianto inertizzato. Sotto quest’ultimo aspetto, la giunta Rozzino ha ottenuto una parziale soddisfazione: l’ARPA ha infatti chiesto che la società svolga a proprie spese, con la tecnica della microscopia elettronica a scansione, un monitoraggio trimestrale delle fibre di amianto aerodisperse all’esterno della discarica. Quando la determina autorizzativa giungerà a Torrazza, si vedrà se Provincia ha accolto la richiesta dell’ARPA includendola fra le prescrizioni a carico della società “La Torrazza”. A seguito della conferenza dei servizi, sabato il consigliere Davide Bugli ha depositato in Comune una interrogazione con la quale chiede al sindaco Rozzino di riferire in consiglio comunale, e domanda all’amministrazione se e come intenda opporsi alla decisione della Provincia. Piero Meaglia
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