E’ doveroso dare il benvenuto nel prestigioso mondo dei vini bianchi raffinati e eleganti al Riesling per il quale questa considerazione è quanto mai adatta e opportuna. Personalmente ritengo il Riesling il miglior vitigno bianco del panorama enologico mondiale, una notazione e un giudizio assolutamente personale anche se è innegabile che tra i suoi fattori esaltanti troviamo profumi e aromi eccezionali, la sua straordinaria eleganza e in modo particolare la sorprendente capacità di maturare e migliorare con il trascorrere degli anni. Contrariamente alla maggioranza dei vini bianchi secchi, i vini giovani prodotti con il Riesling offrono solitamente caratteristiche organolettiche comuni e tipiche di molti vini bianchi. Questo non significa che quando sono giovani i Riesling non siano interessanti, ma è certo che un adeguato affinamento in bottiglia può conferire aromi più intensi e complessi. E’ ormai considerato un vitigno “internazionale”, diffuso praticamente in tutto il mondo, ma è anche universalmente riconosciuto che sia la Germania la sua patria d’origine e che il territorio attraversato dal fiume Mosella e dai suoi affluenti, la Mosel Saar Ruwer, offra le condizione idonee per la coltivazione di questo vitigno, anche se non è chiaro quale sia stata l’esatta area di origine. Testimonianze storiche attendibili raccontano che potrebbe aver avuto origine nelle aree bagnate dal Reno e poi in quelle bagnate dalla Mosella e che fosse già coltivato nel IX secolo per ordine del sovrano Ludovico il Germanico. L’importanza del Riesling è stata per anni offuscata da altre varietà ottenute incrociando questo vitigno con altre specie (è il caso ad esempio del Muller Thurgau, la cui notorietà fu tale da incoraggiare i viticoltori ad espiantare molti ettari di Riesling. Oggi sta tornando tutta alla normalità e il Riesling riesce a dare il meglio di sé in queste zone a clima fresco, se non addirittura freddo. Inoltre presenta queste caratteristiche a seconda delle varie composizione dei terreni: -in presenza di ardesia blu, tipica della Mosella, le note più evidenti sono il fruttato e un affumicato molto intenso, oltre al classico kerosene (tipico dei vini invecchiati) sempre più rilevabile con gli anni. -su ardesia e scisto rosso (tipico Nahe o Rheingau) dove l’olfatto è più erbaceo, con sensazioni floreali, note balsamiche ed erbe aromatiche -sulle arenarie del Rheingau e nel Palatinato troviamo, invece, note tropicali, con tocchi di maracuja La Mosella pur trovandosi oltre i 50° di latitudine nord, presenta un microclima unico: le sue vallate proteggono i vigneti dagli inverni rigidi; le foreste circostanti attenuano i venti freddi; i pendii rivolti a sud proteggono l’esposizione ai raggi del sole che vengono riflessi dalle rocce d’ardesia sui grappoli. E’ la stessa ardesia a conservare il calore del sole, per poi sprigionarlo durante la notte mentre il fiume mitiga la temperatura e favorisce l’umidità, riparando dal gelo. Nel bicchiere i vini della Mosella vivono la propria fase giovanile all’insegna di note floreali e agrumate, con immancabile supporto minerale di stampo ferroso che, con il tempo, si evolve in note idrocarburiche dalle più svariate declinazioni, variabili a seconda dell’area di provenienza del vino. Il colore si presenta giallo paglierino con riflessi dorati, mentre al palato la caratteristica sostanziale dei Riesling tedeschi è rappresentato da una acidità portante e da una buona mineralità; tuttavia quello che differenzia maggiormente il vino della Mosella da quello delle altre regioni tedesche non è il valore analitico (analogo in altre zone), quanto il suo attacco sottile e freddo, che sa essere, nelle migliori versioni, anche incredibilmente succoso e coinvolgente; la maggior parte di questi Riesling vengono affinati anche per decine d’anni, migliorando con il tempo le già eccelse caratteristiche.
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