A volte bastano semplici manovre, e un pizzico di consapevolezza in più, per fare la differenza. Presto, a provarlo sulla propria pelle saranno le mamme di Brandizzo. Domenica 16 novembre, infatti, una quindicina di donne in tutto e due papà parteciperanno al corso di manovre salvavita pediatriche organizzato su loro richiesta dalla Croce Rossa di Chivasso. A spiegare i particolari dell’iniziativa è Romina Turcolin, mamma nonchè volontaria presso la sede chivassese della Cri. La brandizzese esordisce raccontando che la nascita dell’idea risale a qualche mese fa, quando una mamma aveva mostrato il proprio interesse sul gruppo facebook “Mamme di Brandizzo”. “Verso maggio o giugno, in un asilo di Volpiano hanno organizzato un corso di manovre salvavita rivolto ai genitori”, ha riferito Turcolin. “Parlandone nel gruppo facebook, molte altre mamme si sono dimostrate interessate. A questo punto, dato che il nostro comune non ha ancora organizzato eventi di questo tipo ed essendo volontaria della Croce Rossa, mi sono proposta di chiedere a chi teneva il corso a Chivasso se poteva organizzarne uno anche per noi. E così stiamo facendo”. Nello specifico, la lezione, della durata di 4 ore, vedrà le mamme cimentarsi nelle pratiche di disostruzione delle vie aree ed in quelle di rianimazione cardiopolmonare di base attraverso esercitazioni pratiche su manichini con le sembianze di lattante e di bambino. Sempre Turcolin aggiunge: “Riteniamo che sia davvero importante che genitori ed operatori scolastici siano adeguatamente istruiti su queste tematiche”. Fin troppo sottostimato, il pericolo che si verifichino casi di ostruzione delle vie aeree in età pediatrica è molto frequente. Le statistiche parlano di 50 bambini deceduti ogni anno - quindi uno a settimana - proprio a causa di soffocamento. Principale responsabile il cibo, ma anche monete, palloncini, piccoli oggetti o parti di giocattoli. “Molte persone non si rendono conto che anche tagliare il cibo in una particolare maniera può costituire un problema”. Il corso, quindi, permette anche di venire a conoscenza di queste notizie e, di conseguenza, prevenirle. Il discorso della donna, poi, verte sull’importanza di diffondere il più possibile la conoscenza di tali movimenti. “Ritengo che in tutte le scuole si dovrebbero proporre dei corsi di questo tipo. Gli operatori scolastici dovrebbero essere in grado di affrontare simili emergenze”. “Io e gli altri genitori - prosegue - lo facciamo per essere più sicuri di comportarci nella maniera più corretta. Un conto è intervenire in caso di pericolo, un altro conto è farlo bene..”.
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