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BANCHETTE. "E attendo la sera", il libro di Lina Pasca

Vicesindaco di Banchette e autrice. Esce il libro di Lina Pasca, "E attendo la sera": una raccolta di poesie scritte negli anni, "e che ha voluto pubblicare – racconta - per condividere con gli altri la grandezza delle emozioni dell'animo umano".

"E attendo la sera", edito da Youcanprint, è un tumulto di sentimenti e stati d'animo, figlio di gioie, dolori, passioni, lacrime, amore. Figlio di emozioni capaci di aprire il cuore e farlo parlare, a volte sottovoce, altro urlando.

"Perché cosa siamo noi se non un groviglio di emozioni universali che si scontrano ogni giorno con la materialità delle cose e i bisogni della carne? Ecco la verità. E' il mio Viaggio nell'Anima attraverso la Poesia – si racconta l'autrice -. La poesia è la mia passione da sempre. Sono solita dire: "non sono io che scrivo, sono le parole che si impossessano di me". E quando sono "posseduta", da me esce poesia pura, in maniera oserei dire "incontrollata". Mi ritengo fortunata per questo "dono"... Rappresentare il mondo interiore con l'armonia delle parole e la magia dei suoni dello scritto poetico è un privilegio di cui pochi possono godere. La poesia, così come la musica, la pittura e tutte le altre forme d'arte, è la testimonianza di emozioni vissute, direttamente o indirettamente, sentimenti per i quali si è gioito o patito, rappresentazioni dell'animo umano troppo rumorose per non essere acciuffate e imprigionate nelle parole. Ogni uomo ha una storia da raccontare, un vissuto che stipa dentro di sè in maniera indelebile, così come un corpo ferito porta su di sè le cicatrici di una guerra. Quelli di "E attendo la sera" sono solchi profondi dentro i quali non c'è il mero buio della rassegnazione e del rimpianto, ma la luce della rinascita e la possibilità data agli esseri umani di crescere e fortificarsi. Una positività, a volte malinconica, altre più o meno ermetica, che permette comunque di vivere anziché sopravvivere, e di attingere ispirazione da tutto ciò che ci circonda, inclusa la "materia": la forza della natura e la debolezza della carne. La fotografia, dunque, di una vita terrena condita dalla spiritualità dei sentimenti".

 
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