Simone Battistini, valsusino doc, chef e proprietario della Trattoria del Moro
C’è un sottile “fil rouge” che lega gli operatori della Val di Susa: l’amore, la passione, la dedizione per il proprio lavoro. Simone Battistini, 41 anni, è un valsusino doc. Nato a Giaveno da una famiglia di imprenditori, ha girato la valle, il Piemonte e anche l’Europa per, come si dice, farsi le ossa, prima di ritornare a casa. In corso Laghi 130, ad Avigliana, ha rilevato da qualche anno ormai la storica “Trattoria del Moro”, punto di riferimento degli amanti dell’ottima cucina, del buon vino e delle “belle cose”. “Il moru, nel dialetto dei nostri nonni, era il margaro piemontese che saliva sui monti per la transumanza. Quando tornava, dopo mesi per prati e pascoli, era, appunto, abbronzato come un moru. Di qui il nome del ristorante, il primo ad aver aperto ad Avigliana…”. La passione per la cucina Simone Battistini l’ha scoperta a 12 anni appena. “Ho avuto un’infanzia non facile e così mi sono trovato a dover preparare la cena per mio papà e mio fratello - racconta, pesando le parole e le emozioni -. All’inizio è stata una necessità, poi ho scoperto che mi piaceva davvero”. Diplomato in ragioneria, Simone s’è rimboccato presto le maniche. “Ho imparato a fare il fresatore, il tornitore, il saldatore, ma la cucina è stata sempre al primo posto delle mie passioni…”. E così, dopo aver imparato il mestiere dai migliori cuochi di Bardonecchia, Torino e Praga, è diventato uno chef affermato non solo in zona. Alla “Trattoria del Moro”, aperta tutti i giorni a cena (tranne il martedì), il sabato e la domenica anche a pranzo, ce n’è davvero per ogni palato. Ma nulla è lasciato al caso. Lo dimostrano la scelta degli arredi, le bottiglie che fanno bella vista sul bancone, le fotografie alle pareti e, soprattutto, il menù. La ricerca, lo studio, la creatività che sta dietro ad ogni piatto la si intuisce da subito: dagli antipasti come “L’incontro perfetto” che unisce Gamberi di Mazara del Vallo al Franciacorta e allo zafferano di Sardegna, ad esempio. Passando per i primi come “Pensavo fosse… invece è”, una “calamitata risottata in bisque di gamberi di Mazara del Vallo, zucchine novelle e rucola selvatica”. Fino ai secondi come “Tra la sabbia e il prato”, filetto di rombo chiodato su specchio al pesto di Pra dop e dadolata di patate. “La scelta di tornare a lavorare a casa mia è stata suggerita dalla volontà di entrare nel mercato con un prodotto che ormai sono in pochi a fare nel modo in cui lo facciamo noi”, spiega, con orgoglio, Simone. E col ritorno in valle s’è annodato quel “fil rouge” con alcune imprese del territorio che hanno contribuito a rendere quel che è oggi la “Trattoria del Moro”: un valore per la comunità. “I ragazzi del Gruppo Re Italia sono entrati qui come clienti - ricorda, e sorride, Simone Battistini -. Da clienti sono diventati amici e, per un discorso di somiglianza, di affiatamento, di condivisione dello stesso modo di intendere la vita e la professione, ci siamo trovati a collaborare. Da loro ho comprato le tende da sole del mio locale: sono lì da dieci anni, fanno il loro lavoro, valorizzano l’immagine della trattoria e del dehor”. Da Avigliana a Buttigliera Alta, dove ha sede l’azienda leader nella fornitura di serramenti, porte, tende e zanzariere, ci sono una manciata di chilometri e pochi minuti d’auto. “Ho avuto una formazione che mi porta a cercare il meglio in ogni prodotto che vado a trattare: e così è stato anche nella scelta del Gruppo Re Italia. A loro non posso che augurare di mantenere sempre questo spirito”, conclude, e sorride al domani, Simone Battistini, lo chef della val di Susa. [video width="1280" height="720" mp4="https://www.giornalelavoce.it/upload/2019/04/02IntervistaLaVoceSimoneBattistini.mp4"][/video]
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