8 settembre 1943. Annuncio alla nazione del generale Badoglio: "Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate. La richiesta è stata accolta." 8 settembre 2014. "Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione si è presentato con il cappello in mano al generale Merkel, comandante in capo delle forze alleate, per ottenere la sua benemerenza. Per l'occasione è stato offerto in dono la dignità dei lavoratori e la promessa di riduzione generalizzata dei salari sostituiti da forme diverse di elemosina e dai fondi dei lavoratori precedentemente accantonati (una furbata pazzesca). La richiesta non si sa se sia stata accolta. Certamente non è stata capita perché i tedeschi non parlano altre lingue né tanto meno il dialetto fiorentino." 8 settembre 1943. "A seguito dell'annuncio del generale Badoglio di firma dell'armistizio e della fuga da Roma dei vertici militari, dello stesso Badoglio e del Re Vittorio Emanuele III con suo figlio Umberto, l'esercito italiano si sgretola e oltre metà dei militari lasciano la divisa e tornano a casa in abiti civili. 815.000 uomini saranno catturati nei giorni successivi dai tedeschi e inviati nei lager. Molti militari decidono di darsi alla macchia e nascono le prime formazioni partigiane. Si pongono le basi per una nuova fase della Resistenza e della guerra di liberazione." 8 settembre 2014. "A seguito della fuga da Roma del premier Renzi allo scopo di portare i propri omaggi alla signora Merkel, il Senato italiano è in preda al panico e vota una delega in bianco al governo con promessa di suicidio totale entro i prossimi 1000 giorni. I senatori di maggioranza votano compatti la fiducia e solo uno ha la dignità di dimettersi per coerenza con il proprio pensiero. Dal nobile gesto di Tocci e dalla ripresa della mobilitazione sindacale si spera possa iniziare la resistenza."
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