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01 Ottobre 2014 - 18:02
Sinodo
"Con grande fiducia guardo al Sinodo. Dobbiamo dare risposte rinnovate, sapendo che le risposte non possono giungere se non valorizzando le potenzialità enormi che sono già presenti nella famiglia". E' quanto dice in vista del Sinodo sulla famiglia mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, che ha incontrato stamane papa Francesco in Aula Paolo VI insieme ad oltre 2.600 pellegrini da tutta Italia dell'associazione 'La nostra Famiglia'. "Rosmini parlava della famiglia come società domestica e società coniugale e parentale, è molto di più dunque di una cellula. Interrompere o lasciare ammalare troppo questa dimensione - spiega il presule ai microfoni di Radio Vaticana - non sostenerla e non farla diventare un luogo dove respira è una delle difficoltà e insieme il sintomo del nostro mondo contemporaneo che concepisce il sociale come semplice somma di individui e non di relazioni".
Secondo mons. Brambilla, "il Sinodo dovrebbe potenziare una pastorale che abbia di mira non solo l'individuo ma abbia una grande attenzione alle relazioni sociali già date, quella uomo-donna e quella genitori-figli. Le nostre comunità cristiane corrono il rischio di essere arcipelaghi, insieme di isole e non invece tessuti connettivi. Già, per esempio, rendere davvero la parrocchia una famiglia di famiglie, sarebbe tantissimo.
Provocherebbe uno tsunami sociale. Molti ripetono questo slogan ma io non lo vedo ancora un tessuto vivo. Molte famiglie sono senza una rete che possa sostenerle".
In questa fase di avvicinamento all'assise sulla famiglia, si enfatizzano le divergenze di posizioni dei cardinali su alcuni temi sui quali si concentra tanta attenzione anche mediatica, come quello della comunione ai divorziati risposati.
"Polarizzarsi non aiuta", precisa Brambilla. "Le soluzioni per la famiglia si trovano abitando tanto tempo con le famiglie. E' solo amandole, non discutendo di schemi - e lo dice uno che ha fatto per tanto tempo teologia - ma incontrandole che ci saranno soluzioni condivise e credo che questa sia una delle preoccupazioni essenziali di Francesco".
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