La riforma dei ticket sanitari, prevista dal Patto per la Salute, dovrebbe nascere a fine novembre. I tecnici sono al lavoro su nuovi indicatori per le esenzioni per reddito e patologia, studiano la composizione del nucleo familiare e calibrano una maggiore equità attraverso la differenziazione dei livelli di contribuzione. Allo studio anche nuovi 'ticket sull'inappropriatezza' (ad esempio ricoveri diurni e ordinari o pronto soccorso) per le prestazioni più a rischio. Fermo restando che è nei poteri delle Regioni di intervenire in autonomia con un aumento dei ticket per mantenere l'equilibrio dei conti, l'obiettivo dichiarato della riforma, quindi, a gettito invariato (2,9 mld di euro nel 2013, ovvero circa 49,8 euro pro capite) è di rimodulare il sistema in un'ottica che guardi più all'equità. Il sistema, in fase di prima applicazione, dovrà considerare la condizione reddituale e la composizione del nucleo familiare. Anche per i ticket sui farmaci sono in ballo misure che prevedono il ricorso a compartecipazioni crescenti al crescere della tariffa (ma con un tetto massimo per ricetta) o differenziate per situazione economica. Per la specialistica, si pensa all'abolizione del superticket da 10 euro. Tra le ipotesi anche una revisione dei criteri di accorpamento delle prestazioni per ricetta, rideterminazione del tetto massimo e importi differenziati per situazione economica e per età dell'assistito. Per gli esenti per patologia, sono al vaglio dei tecnici una regressione della percentuale di partecipazione su specifiche prestazioni o tetti massimi annuali differenziati. Per quanto riguarda i proventi da ticket a livello regionale il gettito più elevato nel 2013 (dato Corte dei conti) è stato quello della Lombardia (490 mln), seguita dal Veneto (319 mln), dal Lazio (281 mln) e dalla Campania (238 mln). Analizzando invece la spesa pro capite il Veneto è in testa con una spesa di 66 euro per cittadino, al secondo la Toscana con 60,6 euro seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano a quota 56,2 euro. La spesa a testa minore si registra invece in Sardegna con una media di 32,7 euro per cittadino. Secondo quanto fanno osservare fonti tecniche, l'azione di revisione del sistema dei ticket potrebbe andare avanti indipendentemente dall'eventuale scelta di qualche Regione di ritoccare in alto quanto i cittadini debbono versare per la compartecipazione alla spesa sanitaria.
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