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TORINO. Mercato Italia si ferma, agosto pesante per Fiat

TORINO. Mercato Italia si ferma, agosto pesante per Fiat

500L

Si ferma la crescita del mercato italiano dell'auto: nel mese di agosto sono state 53.191 le immatricolazioni, in calo dello 0,2%. Resta positivo il bilancio complessivo: da inizio anno le consegne sono state 925.393, pari a un incremento del 3,52%. Agosto pesante per Fiat Chrysler Automobiles che con quasi 15.000 immatricolazioni perde il 6,89% e chiude gli otto mesi con poco meno di 258.000 consegne e una flessione dell'1%. Giù anche la quota del Lingotto, pari al 27,6% nell'ultimo mese (il 2% in meno dello stesso mese del 2013) e del 27,9% da inizio anno (-1,7%). Tra i modelli la Panda è la vettura più venduta, con Punto e Ypsilon alle spalle, mentre continua a crescere la Jeep, in attesa dell'inizio della commercializzazione del Renegade. Insieme 500 e Panda confermano la leadership assoluta nel segmento A con una quota del 64%. Sul calo di agosto del mercato è probabile che abbia influito "l'annuncio dato dal ministro Lupi a fine luglio sull'intenzione del Governo di adottare incentivi sotto forma di agevolazioni fiscali", sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. "È ben noto - spiega - che l'annuncio di incentivi non seguito immediatamente dalla loro adozione ha un effetto depressivo sulla domanda in quanto molti potenziali acquirenti rinviano decisioni di acquisto già maturate per poter beneficiare degli incentivi". Quegli stessi "interventi concreti per il rilancio della domanda, in primis sul fronte della fiscalità" sollecitati da Roberto Vavassori, numero uno dell'Anfia, l'associazione delle case italiane. Anche per Massimo Nordio, presidente dell'Unrae che rappresenta i costruttori stranieri, "senza provvedimenti il mercato dell'auto nel 2014 resterà segnato da volumi modesti ed insufficienti a reggere i bilanci della filiera distributiva, con conseguenze dirette sul fatturato, sulla capacità di gettito fiscale e sul mantenimento del livello di occupazione". "L'automobile che da sempre nel nostro Paese ha spinto la ripresa dell'economia, in questo momento sta trainando la crisi dei consumi", osserva Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari.
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