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01 Settembre 2014 - 15:34
Alessandro Marchionne
Alessandro Marchionne è il nuovo Amministratore delegato di Genagricola, la società agroalimentare del Gruppo, costituita da 24 diverse realtà agricole, per un totale di 14.000 ettari di terreno tra Italia e Romania e oltre 760 ettari di vigneti di proprietà in Veneto, Friuli, Piemonte, Romagna e Lazio. Marchionne ha 47 anni e proviene da Agricola San Felice (Gruppo Allianz), dove è stato direttore generale.
Genagricola nel 2013 ha registrato un fatturato di circa 50 milioni di euro derivante per il 60% dalla produzione agricola tradizionale e dall'energia generata dalle due centrali a biomasse di proprietà. Il rimanente 40% è stato generato dalla produzione vitivinicola, con oltre 4 milioni di bottiglie distribuite in tutto il mondo attraverso 8 marchi.
Genagricola, come spiegato dal presidente Philippe Donnet, punta a "una nuova strategia di posizionamento delle 24 realtà agricole, di razionalizzazione e miglioramento della qualità delle etichette dei vini oltre ad un importante orientamento allo sviluppo all'estero".
Genagricola è attiva attraverso 24 aziende nella frutticoltura, nelle colture erbacee, nel settore sementiero e dell'alimentazione animale, nell'allevamento zootecnico oltre che produzione di energia da biomasse. La produzione annua supera le 20.000 tonnellate di cereali e soia, le 45.000 tonnellate di bietole da zucchero, 40.000 tonnellate di alimenti per il bestiame allevato, 9.000 tonnellate di uve Doc, Docg e Igt, 2600 tonnellate di frutta, circa 3.000 tonnellate di latte e oltre 1.000 tonnellate di carne suina.
La nuova strategia messa in campo da Generali - si legge in una nota - punta a "migliorare il posizionamento delle aziende agricole di proprietà, orientandone l'attività sempre più alla pianificazione per una gestione in chiave moderna anche dell'agricoltura".
In particolare, per il polo vitivinicolo, costituito da 8 tenute, è prevista una "razionalizzazione delle referenze" associata ad un miglioramento della qualità dei prodotti, con l'intervento dell'enologo Riccardo Cotarella, che punti all'export come "chiave di crescita". E' previsto poi uno "snellimento dell'offerta vinicola", che procederà "di pari passo" con la valorizzazione dei punti di forza, dai classici Prosecco e Pinot Grigio ai vitigni autoctoni come Ribolla Gialla del Friuli e Albarossa del Monferrato". Attualmente il 60% delle vendite in ambito vinicolo proviene dal prosecco, commercializzato con lo storico marchio Tenuta Sant'Anna e col nuovo brand V8+. Il restante 40% deriva invece dai bianchi friulani con Torre Rosazza, Poggiobello e Borgo Magredo e dai ross, con Bricco dei Guazzi (Piemonte), Gregoriana (Romagna) e Solonio (Lazio). Genagricola punta infine alla riorganizzazione della rete di vendita, con la creazione delle nuove piattaforme logistiche in Usa e Cina.
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