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GHEDI. Il dolore straziante degli amici e delle famiglie

GHEDI. Il dolore straziante degli amici e delle famiglie

Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Paolo Piero Franzese e Giuseppe Palminteri

"Erano prima di tutto persone, amici, con cui abbiamo condiviso una vita e ora sembra impossibile dover convivere con questo dolore". Cosi', con gli occhi lucidi e poche parole, a tratti rotte dalla commozione, i militari della base di Ghedi hanno cercato di descrivere la sofferenza per la perdita dei quattro piloti che martedì sono rimasti coinvolti in un scontro tra due Tornado nei cieli sopra i monti marchigiani, durante un volo di addestramento. E proprio nell'aeroporto militare in provincia di Brescia sono arrivati dalla Campania, dalla Sicilia e dal Piemonte i familiari delle vittime, attorno ai quali si sono stretti per tutto il giorno, mentre andavano avanti le ricerche dei corpi, gli uomini dell'Aeronautica, a partire dal comandante del 6/0 Stormo, Andrea Di Pietro. In mattinata sono stati portati nella base, dopo essere atterrati all'aeroporto di Montichiari, i familiari di Giuseppe Palminteri, Paolo Piero Franzese e Mariangela Valentini, "la nostra prima donna pilota, che in pratica è nata e cresciuta qua con noi", come ha raccontato un militare. I genitori di Alessandro Dotto, invece, hanno raggiunto i luoghi dove è avvenuta la tragedia, nei pressi di Ascoli Piceno. "I ragazzi ieri avevano tutte le qualifiche e le abilitazioni sul velivolo per poter svolgere le missioni che hanno volato", ha spiegato il comandante Di Pietro che ha definito lo schianto tra i due caccia un "fatto inspiegabile", sottolineando che ora bisognerà capire cosa sia successo. Il colonnello è rimasto per tutto il giorno vicino ai familiari all'interno della base, mentre le flebili speranze di ritrovare i piloti in vita si spegnevano con l'individuazione dei corpi e rimaneva il dolore, "straziante". In un primo momento dalla base l'Aeronautica aveva fatto sapere che domani si sarebbe tenuta una conferenza stampa nell'aeroporto militare, anche alla presenza del Capo di stato maggiore dell'Aeronautica, Pasquale Preziosa. Poi però nel tardo pomeriggio e' stato comunicato che non ci sarebbe stato alcun incontro con la stampa. Intanto a Ghedi, cittadina del Bresciano che ospita la 'cittadella' militare (ci lavorano duemila persone circa) e abituata a vedere ogni giorno le divise dei piloti, nelle strade e nei bar la gente non parla d'altro che di quel dramma, anche perché Alessandro Dotto, piemontese di origine, viveva da qualche anni ormai a Ghedi e aveva una fidanzata della zona. "Il mio compagno li conosceva tutti e quattro - racconta Laura, che lavora in un pub - anche Mariangela la si vedeva ogni tanto in giro in città, era una ragazza rigorosa e decisa, come sono i piloti esperti e noi qua sappiamo ormai come sono fatti i piloti, persone che mostrano molta sicurezza, ma anche buone". Per Ghedi, ha spiegato il sindaco Lorenzo Borzi, "questo è un momento di grande apprensione perchè nessuno qui vive questo dramma con curiosità o con morbosità ma con vero dolore: è come se fosse accaduto qualcosa a qualcuno di famiglia". Borzi, che ha 42 anni, tra l'altro conosce bene la base militare perchè figlio di un maresciallo dell'aeronautica e cognato di un altro ufficiale tuttora in servizio. Una base che, racconta il sindaco, e' "parte del territorio, non c'è abitante qui che non abbia qualche collegamento con i militari che ci lavorano". Tutti e quattro i piloti, tra l'altro, vivevano tra Ghedi, Brescia e Sirmione. "Si' - ha chiarito un militare - quasi tutti noi prendiamo casa qua in zona e poi spesso più volte all'anno partiamo per missioni all'estero, per 60 o 180 giorni e poi rientriamo".  

Su Facebook, i compagni di volo

  "Non ci sono parole.....ciao amici diavoli...". E' il saluto 'postato' su Facebook di Caterina Furlanis, la compagna di volo di Mariangela Valentini, Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri e di Paolo Piero Franzese i quattro piloti coinvolti nell'incidente aereo tra i due Tormado dell'Aeronautica Militare nei cieli delle Marche. Caterina Furlanis arruolata con Mariangela Valentini a Ghedi (sono le uniche due donne pilota della base), residente a Montichiari, comune poco distante, sulla sua pagina social, non solo ha ricordato che con la collega-amica aveva partecipato a una trasmissione in tv, ma ha anche sostituito l'immagine di copertina e del suo profilo: sono apparse le foto di un tornado del 6° Stormo e del simbolo disegnato sulla timone di quell'aereo che ora, per molti, ha portato solo dolore. Dolore che da questa mattina, in un crescendo, corre sul web. Infatti molti degli amici dei quattro giovani capitani hanno postato come immagine di copertina chi un nastro nero a lutto, chi una pagina tutta nera e chi una foto "in memoria" dell'amico morto. Come quella che ritrae Mariangela a un matrimonio o quella di Alessandro Dotto accompagnata da poche righe, "spero di festeggiare con lui il prossimo compleanno". Di lui poi qualcuno non è riuscito a non ricordare la sua passione per il kite-surfing mentre una ragazza, Chantal, questa mattina ha scritto: "Si susseguono notizie.....pessime....eppure spero ancora....spero che tu ci sia ancora....sia ancora vivo, ancora con noi, ancora lì pronto a ripartire...non deludermi....malgrado tutto mi dica che non sarà così....Alessandro torna con noi". Federica, attorno a mezzogiorno, ha invece postato "Dai...Giuse!! Voglio ridere ancora altre milioni di volte cosi' con te!!", mentre Salvatore disperato: "Non puoi andartene così...Giuseppe Chazz Palminteri".
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