ROMA. Riso: Cia, al via settimana protesta contro import selvaggio
14 Luglio 2014 - 16:03
Con il blocco delle contrattazioni alla Borsa Merci di Novara, oggi parte la settimana di protesta della filiera del riso, che coinvolge i nostri agricoltori, le cooperative e i consorzi, le riserie artigiane, i mediatori e le grandi industrie di trasformazione. Lo annuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori nel precisare che la filiera unita ''chiede un intervento deciso del governo sull'Ue, nel semestre di presidenza italiana a Bruxelles, per fermare il flusso enorme di riso asiatico a dazio zero che entra in Europa a prezzi troppo bassi, creando una concorrenza "sleale" che strozza produttori e industrie''. ''Il mondo risicolo italiano è esasperato - sottolinea la Cia - per questo ha deciso di scendere in piazza, unito, sospendendo a rotazione le compravendite nelle principali Borse Merci delle province risicole - sottolinea la Cia -. Si inizia con Novara, per poi proseguire domani con Vercelli e Milano, arrivare il 16 luglio a Pavia e il 18 a Mortara. La richiesta è sempre la stessa: Bruxelles deve applicare la clausola di salvaguardia contro i Paesi Eba, con cui vige l'accordo bilaterale "Everything but Arms". Solo così si potrà porre un limite quantitativo all'import di riso proveniente, in particolare, dalla Cambogia''. La battaglia del riso si sposta a Roma dove agricoltori e mondine arriveranno dalle campagne delle principali regioni di produzione per manifestare davanti al ministero delle Politiche agricole portando con se il vero riso italiano che verrà distribuito gratuitamente per farne conoscere la bonta' e la genuinità. Durante l'iniziativa di protesta per salvare il riso italiano, domani davanti la sede Mipaaf, una delegazione di produttori rappresentativa di tutte le regioni guidata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo incontrerà il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, al ritorno dal Consiglio dei Ministri a Bruxelles, al quale verrà consegnato un campione di riso importato dalla Cambogia per chiedere che vengano fatti controlli qualitativi dopo che nel primo semestre 2014 si sono moltiplicati i pericoli per la salute con il sistema di allerta rapido Europeo (RASFF) che ha effettuato quasi una notifica a settimana per riso e prodotti derivati di provenienza asiatica per la presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie. Nel documento che sarà consegnato al Ministro la Coldiretti chiede l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del riso in vendita, che vengano resi pubblici i nomi delle industrie che utilizzano riso straniero, l'applicazione della clausola di salvaguarda nei confronti delle importazioni incontrollate, ma anche l'istituzione di una unica borsa merci e la rivisitazione dell'attività di promozione dell'Ente Nazionale Risi.
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