L'esondazione del Seveso, durata quasi 9 ore, questa mattina ha messo in ginocchio Milano, con la zona nord della città allagata, 2000 utenze senza energia elettrica per buona parte della giornata (in serata sono ancora 150), vie chiuse, traffico paralizzato e mezzi pubblici costretti a lunghe deviazioni per evitare di passare dove l'acqua ha raggiunto anche i 30 cm di altezza. Il livello del Seveso ieri era già alto, ma sono stati gli oltre 60 millimetri d'acqua caduti stanotte, nel giro di cinque ore, a farlo esondare. La stazione Centro dell'Osservatorio meteo di Milano Duomo, infatti, ha registrato dall'una alle sei 61 millimetri, circa il 90% dei quali le 2.10 e le 3.10. Non a caso l'esondazione del fiume è iniziata alle 2.50. Non un record precisa comunque Legambiente ricordando i 257 millimetri caduti nel 1987. Ma anche se per gli esperti non si è trattato di un evento climatico estremo, i guai per i milanesi sono iniziati all'alba. Per chi si è messo in viaggio per andare al lavoro, prima delle 7, è stato uno shock trovare l'ampia zona che va dalla zona di Niguarda, da dove é iniziata l'esondazione, a tutto il quartiere Isola, completamente invasa dall'acqua: vie trasformate in torrenti, con tanto di corrente, piazze ridotte a laghetti, cantine e negozi allagati, gente che camminava con le scarpe in mano. Se intorno alle 7 ancora si circolava, quando è iniziato l'orario di punta il traffico si è completamente paralizzato: per chi arrivava da fuori Milano entrare in città da via Monteceneri o dalla zona di Niguarda è stata un'impresa, ma anche sulla circonvallazione di viale Jenner la situazione non era migliore. Una situazione tale che il Comune di Milano, a un certo punto, ha consigliato di non usare l'auto se non strettamente indispensabile. I mezzi pubblici hanno tenuto e Atm ha informato costantemente i cittadini tramite twitter sulla situazione della mobilità. In mattinata è rimasta chiusa per qualche tempo la stazione Istria della M5, mentre non erano agibili, per gli allagamenti in superficie, alcune uscite di altre fermate della linea 1, che comunque sono state rapidamente riaperte. La circolazione ferroviaria sulla linea Milano-Seveso-Asso, interrotta sulla tratta Mariano Comense-Seveso, è stata ripristinata intorno alle 9 dopo che i tecnici di Ferrovienord hanno liberato dall'acqua la massicciata. Viste le difficoltà per spostarsi, qualcuno ha avvisato al lavoro del ritardo, altri sono rimasti direttamente a casa, ma per Maria L. le contrazioni sono arrivate proprio ieri notte. La donna, al primo figlio, ha deciso di andare subito in ospedale, ma per il black out il marito non è riuscito a prendere l'auto, così la coppia ha chiamato un taxi, che però non è riuscito ad arrivare in viale Zara, ormai irraggiungibile per l'acqua. Alla fine i due neogenitori hanno chiamato un'ambulanza che, scortata dai pompieri, li ha accompagnati all'ospedale Buzzi. Mentre a Milano l'emergenza Seveso sembra rientrata, con l'acqua defluita regolarmente nei tombini e la luce che dovrebbe tornare nel pomeriggio, poco prima delle 14 è scattato il pre-allerta per il livello del fiume Lambro tra i comuni di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese. Se sotto la Madonnina è presto per fare la conta dei danni, a Pavia e dintorni si calcolano le perdite dovute alla tempesta di acqua, grandine e vento a 70 km/h di ieri pomeriggio. A pagare le conseguenze maggiori è l'agricoltura, in particolare i produttori di mais e soia, ma si teme anche per il raccolto del riso. Un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera anche in gran parte del Veneto, in particolare nel padovano. La pioggia, accompagnata da forti raffiche di vento ha causato la caduta di molti alberi e diversi allagamenti, danni a tetti di abitazioni e cadute di grondaie. Notte di lavoro per il maltempo anche per i vigili del fuoco della provincia di Torino che, dalle 20 di ieri sera fino a questa mattina, hanno effettuato oltre 100 interventi tra prosciugamenti di edifici allagati e rimozione di alberi caduti sulle strade. A Rivoli (Torino), ieri notte i pompieri hanno soccorso un uomo la cui vettura era rimasta sommersa in un sottopasso. Lui si era rifugiato sul tettuccio dell'auto in attesa dei soccorsi.
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