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Capodanno, il sindaco posta un video: accanto a lui il ragazzo che ha perso una mano per un petardo un anno fa. "Non fate lo stesso"

Una testimonianza diretta per richiamare i rischi reali legati ai botti di fine anno

Capodanno, il sindaco posta un video: accanto a lui il ragazzo che ha perso una mano per un petardo un anno fa. "Non fate lo stesso"

Il video compare su Facebook, senza filtri né retorica. Accanto al sindaco c’è un ragazzo di sedici anni. Non si vede la mano che non c’è più, ma è impossibile non pensarci. È il volto di una ferita che Venaria Reale conosce bene, riemersa proprio nelle ore in cui i botti tornano a riempire le strade. Fabio Giulivi sceglie di partire da lì: da una testimonianza, non da un’ordinanza. Da una storia vera, non da un divieto scritto su carta.

Il giovane – che ha chiesto di restare anonimo – ha perso una mano la notte di Capodanno di un anno fa, in piazza Annunziata. Aveva raccolto da terra un petardo inesploso. Un gesto istintivo, quasi automatico. Il petardo è esploso prima che potesse rilanciarlo. In un attimo, il gioco si è trasformato in una vita cambiata per sempre. «Quella sera era tutto buio. Ho visto il petardo al centro della piazza, sembrava spento. L’ho preso in mano e prima di buttarlo mi è esploso», racconta nel video.

È da questa immagine che l’amministrazione comunale ha deciso di rilanciare il messaggio di prevenzione, proprio mentre la città si prepara a salutare l’anno nuovo. Non un richiamo astratto, ma una memoria collettiva ancora viva, che ha segnato profondamente la comunità. Giulivi lo dice chiaramente, guardando il ragazzo e parlando soprattutto ai più giovani: «Ci sono mille modi per divertirsi. Evitate di farvi del male». Poi aggiunge: «Quello che è successo a lui può capitare a chiunque. I botti non sono un gioco e le conseguenze possono essere devastanti e permanenti».

Il sindaco ricorda anche l’ordinanza firmata per limitare l’uso degli articoli pirotecnici sul territorio comunale, ma non si nasconde dietro la norma. «Nessuna regola è efficace senza il senso di responsabilità delle persone. La prevenzione parte dai comportamenti di ciascuno di noi». Un messaggio che chiama in causa famiglie, ragazzi, adulti. Tutti.

A distanza di un anno, il ragazzo accetta di esporsi proprio per evitare che altri facciano lo stesso errore. Alla domanda su cosa direbbe oggi ai suoi coetanei, la risposta è semplice, quasi asciutta: «Cerco di dire di fare attenzione a certi tipi di petardi, di non raccoglierli mai in mano». Nessuna lezione morale. Solo esperienza vissuta.

Venaria Reale sceglie di parlare così al suo Capodanno: mostrando le conseguenze, non solo le regole. Ricordando che la sicurezza non è un concetto astratto, ma una somma di scelte individuali. E che a volte basta un istante – un botto, un gesto, una distrazione – per cambiare tutto.

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