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31 Dicembre 2025 - 05:00
Con l’arrivo del Capodanno, cresce il fermento in tutta Italia riguardo all’uso dei botti e degli articoli pirotecnici, e anche il comune di Leini, come molte altre località, ha deciso di adottare un'ordinanza che vieta l’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio nel periodo che va dal 31 dicembre 2025 al 5 gennaio 2026.
Il sindaco di Leini, Luca Torella, ha firmato l'ordinanza n. 180 il 30 dicembre, stabilendo il divieto di accensione di articoli pirotecnici in tutto il territorio comunale, fatta eccezione per quelli di categoria F1, considerati a basso rischio.
Questo provvedimento si fonda sulla necessità di prevenire gli incidenti derivanti dall’utilizzo di botti e petardi, che ogni anno provocano infortuni anche gravi, e per salvaguardare la quiete pubblica, soprattutto per i residenti più vulnerabili, come gli anziani e le persone malate. Non meno rilevante è la protezione degli animali, che sono spesso vittime del frastuono provocato dai botti.
Nonostante la buona intenzione dietro l’ordinanza, i cittadini di Leini non nascondono la loro preoccupazione. In molti, infatti, lamentano che l’applicazione del divieto potrebbe essere difficile da monitorare. Diversi residenti della città metropolitana di Torino segnalano già, con disappunto, l'uso di botti forti e pericolosi nei giorni precedenti, un segno che, forse, i controlli non sono ancora sufficienti o efficaci.

“Già da due sere stanno facendo esplodere botti che sembrano bombe nella mia zona - afferma un residente - .Se non ci sono controlli, nessuno rispetta le ordinanze. Mi auguro che a Leini, finalmente, vengano attivati controlli seri.” Queste parole rispecchiano la frustrazione di molti, che temono che la mancanza di forze dell’ordine e di mezzi adeguati possa vanificare l’efficacia del divieto.
Un altro cittadino sottolinea un aspetto che, purtroppo, si ripete in molti contesti: “Se uno guarda un po’ ovunque, fioccano le ordinanze, non solo a Leini, ma come tutti sappiamo, il numero della polizia, dei vigili e delle forze di controllo è ridicolo per poter monitorare tutto. I botti legali sono venduti nei negozi, ma dovremmo concentrarci su chi dà i soldi ai ragazzini per comprarli e su chi permette loro di fare quello che vogliono.” Un richiamo alla responsabilità che deve partire prima di tutto dalla comunità, ma anche dalle autorità e dalle politiche educative.
Un altro residente si fa portavoce del problema: “Investire soldi nell’aumentare le forze dell’ordine sui territori è la vera risposta. Ma insegnare educazione e rispetto alle nuove generazioni è un’altra questione da affrontare".
Tra le preoccupazioni più sentite c’è quella legata agli animali domestici, che spesso vivono veri e propri traumi a causa dei botti. Le testimonianze di chi ha vissuto queste esperienze dimostrano quanto il benessere degli animali sia uno degli aspetti più emotivi di questa problematica.
Anche se la decisione dell’Amministrazione Comunale è ben accolta da chi spera in una città più tranquilla e sicura durante le festività, molti si chiedono se la soluzione stia davvero nella proibizione totale o se, piuttosto, occorra un cambio culturale più profondo e duraturo.
Mentre l’ordinanza di Leini si prepara a entrare in vigore, la cittadinanza appare divisa tra speranza che le misure possano finalmente portare una vera serenità durante il Capodanno e disillusione riguardo alla reale possibilità di farle rispettare. È una sfida complessa, che coinvolge la sicurezza pubblica, la convivenza civile, e il rispetto per gli animali e per le persone più fragili.
Tuttavia, come affermano i cittadini più coinvolti, la vera soluzione non passa solo dai divieti, ma dalla responsabilità condivisa, dal rispetto delle leggi e, soprattutto, da un maggiore controllo e sensibilizzazione, affinché la paura dei botti diventi un ricordo lontano.
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