Un uomo che deve rimettersi in gioco dopo aver pareggiato i conti con il destino, uno scrittore simbolo dell’Italia del Novecento e una famiglia esplosiva che si ritrova attorno a un compleanno destinato a far riaffiorare tutto ciò che era rimasto sepolto. Sono questi i mondi che Giuseppe Zeno attraverserà nelle prossime settimane tra televisione e teatro, confermando una versatilità che lo ha reso uno degli interpreti più amati dal pubblico.
Sul piccolo schermo l’attore napoletano sarà protagonista del film tv Tempi Supplementari, diretto da Ago Panini e inserito nel ciclo Purché finisca bene, in onda il 7 gennaio su Rai 1. Zeno interpreta Sandro, un allenatore di hockey costretto a fare i conti con un errore che ha interrotto una carriera promettente. Un personaggio che vive una seconda possibilità, come suggerisce lo stesso titolo del film. «Come suggerisce il titolo si troverà a giocarsi il suo tempo supplementare, una fase dell'hockey nella quale vince chi segna per primo. Sandro con la vita fino ad allora ha pareggiato. Ha avuto una brillante carriera da giocatore, stava per avere una brillante carriera da allenatore, ma la sua foga agonistica l'ha portato a commettere un errore, quindi ha pareggiato i conti col destino. Siamo uno a uno, lui si è chiuso nella solitudine, ma la vita ha in serbo per lui altri progetti ed è costretto a rimettersi in campo. Scopriremo se giocherà in attacco così da segnare per primo oppure se si chiuderà in difesa per cercare di non ricevere goal». Nel cast anche Clotilde Sabotino, Alex Cendron, Alvise Marascalchi, Bianca Baglioni, Arianna Moro e Claudia Coli.
Parallelamente, Zeno tornerà in scena a teatro diretto da Gabriele Muccino, al debutto come regista teatrale, nell’adattamento di A casa tutti bene, film già diventato serie tv. Lo spettacolo, coprodotto da Best Live e Teatro Stabile d’Abruzzo, debutterà l’8 gennaio all’ABC di Catania e farà tappa a Palermo, Roma (Ambra Jovinelli), Pistoia, Bologna, Napoli e Perugia. In scena con lui Anna Galiena, Alice Arcuri, Ilaria Carabelli, Maria Chiara Centorami, Lorenzo Cervasio, Simone Colombari, Vera Dragone, Sandra Franzo, Alessio Moneta e Celeste Savino. Zeno interpreta Carlo, il ruolo che nel film era di Pierfrancesco Favino, all’interno della storia della famiglia Ristuccia, riunita per festeggiare l’ottantesimo compleanno della madre Alba, occasione che fa esplodere conflitti, segreti, tradimenti e vecchie ferite. «L'incontro con Muccino è stato entusiasmante – spiega Zeno –. Ero molto curioso di conoscerlo, di confrontarmi con lui anche per quanto riguarda l'aspetto drammaturgico, di trovare insieme delle possibilità in più rispetto a quanto avesse fatto prima, cercando di portare le mie convinzioni e intuire anche se potessero sposarsi con le sue idee. Gabriele ti porta tantissimo entusiasmo e ti impone chiaramente di alzare in qualche modo il tuo registro emotivo, qualcosa che non fai a caso, ma che ti nasce da dentro. Viene dall'urgenza e dall'impellenza che i personaggi disegnati da lui hanno di risolvere le loro questioni interiori».
A completare questo periodo intenso arriva anche il biopic televisivo Giovannino Guareschi – Non muoio neanche se mi ammazzano, titolo provvisorio del film tv diretto da Andrea Porporati, prossimamente sull’ammiraglia Rai. Zeno veste i panni dello scrittore, giornalista e umorista autore di Mondo Piccolo e creatore di personaggi iconici come Peppone e Don Camillo. Nel cast figurano anche Benedetta Cimatti, Andrea Roncato, Maurizio Donadoni e Salvatore Striano. «È stata un'esperienza molto bella dal punto di vista umano e una straordinaria incursione, per la regia di Andrea Porporati, all'interno del mondo letterario di Guareschi», racconta l’attore. «Mi sono molto divertito, perché ho potuto mettere in gioco tantissimo della mia idea di essere e di fare l'attore, c'è stato un importante lavoro di costruzione. Il bello del nostro lavoro è avere la possibilità di approfondire, con un film come questo, non solo l'uomo ma anche tutto uno spaccato storico della nostra nazione legata a quel periodo. Parlare di Guareschi a distanza di quasi 60 anni della morte sicuramente stimola, ti dà la possibilità di valorizzarlo».
Tra televisione, teatro e cinema, Giuseppe Zeno attraversa destini individuali e pagine di storia collettiva, confermando una traiettoria artistica che continua a rimettersi in gioco senza cercare scorciatoie.