AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
28 Dicembre 2025 - 20:03
"Capita di sentire parole di solidarietà. Le persone iniziano a conoscere la nostra vertenza. Ci sono consegne che rallentano e ordini che non arrivano, ma per fortuna nessun cliente si è ancora lamentato con noi. E queste azioni di boicottaggio sono iniziate da un paio di settimane".
Parola di Filippo Testi, 20 anni, il rider di Verbania che ha portato alla ribalta nazionale la protesta contro la piattaforma Deliveroo sulla sponda occidentale del Lago Maggiore.
"La notizia - spiega - ha avuto una vasta eco in poco tempo e questo ci ha aiutati, perché la cittadinanza di Verbania sa che siamo nel pieno di una vertenza, e quindi non polemizza.
Sotto accusa da parte dei 'fattorini 2.0' ci sono l'ampliamento della zona di consegna e i compensi “mediamente abbassati”. A Verbania sono una quindicina quelli attivi, una metà di italiani, l'altra parte di stranieri.
"L'algoritmo ti mette davanti a un ricatto: accetti questo ordine molto sconveniente, pericoloso ed estremamente lontano? Se rifiuti, questa cosa la pagherai nei prossimi giorni, ricevendo pochissimi ordini". A un altro rider – riferisce Testi, che studia Storia all'università di Torino – è capitato di ricevere una proposta di 7,66 euro lordi per portare un poke da Verbania a Stresa, 35 chilometri tra andata e ritorno.
"Prima eravamo divisi su tre aree – il Verbano, il Cusio, l'Ossola – ma da un po' a noi di Verbania chiedono di andare anche verso la provincia di Novara" oppure "fino a Cannero, a 16 chilometri da Verbania, la strada più brutta e pericolosa di tutta la provincia, buia, trafficata dai frontalieri, perché porta in Svizzera, e piena di incidenti. O ancora in paesini di montagna dove già si impiega mezz'ora in auto per arrivare".
Filippo Testi, insieme ad altri colleghi, si è quindi rivolto a un sindacato.
"Noi abbiamo presentato queste criticità alla piattaforma Deliveroo attraverso un incontro da remoto, il 15 dicembre scorso. L'azienda si è impegnata a prendere provvedimenti, a cercare di risolvere questi problemi. Ma i lavoratori ci hanno segnalato che la situazione è anche peggiorata", sottolinea Lucia Penna, segretaria Nidil Cgil di Novara e Vco. "La piattaforma ci ha ricordato che sono lavoratori autonomi e possono decidere quando e se consegnare. Però se non lavorano non guadagnano".
Poi il 23 dicembre "ci arriva una mail di Deliveroo: contestano tutto quello che dicono i rider, e dicono di non poter intervenire sulle condizioni del manto stradale, sostenendo di essere esonerati dalla questione di sicurezza dei lavoratori. Noi avevamo chiesto di assegnare gli ordini lungo le strade più pericolose a chi consegna in auto: la piattaforma conosce i mezzi utilizzati dai rider". La protesta quindi non si ferma, e si parla già di possibili presidi da programmare nei prossimi giorni.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.