Cerca

Attualità

"Sette euro per 35 chilometri in bici, boicottiamo la piattaforma": rivolta dei rider

Boicottaggi in corso e solidarietà dei clienti alla vertenza dei fattorini

"Sette euro per 35 chilometri in bici, boicottiamo la piattaforma": rivolta dei rider

"Capita di sentire parole di solidarietà. Le persone iniziano a conoscere la nostra vertenza. Ci sono consegne che rallentano e ordini che non arrivano, ma per fortuna nessun cliente si è ancora lamentato con noi. E queste azioni di boicottaggio sono iniziate da un paio di settimane".

Parola di Filippo Testi, 20 anni, il rider di Verbania che ha portato alla ribalta nazionale la protesta contro la piattaforma Deliveroo sulla sponda occidentale del Lago Maggiore.

"La notizia - spiega - ha avuto una vasta eco in poco tempo e questo ci ha aiutati, perché la cittadinanza di Verbania sa che siamo nel pieno di una vertenza, e quindi non polemizza.
Sotto accusa da parte dei 'fattorini 2.0' ci sono l'ampliamento della zona di consegna e i compensi “mediamente abbassati”. A Verbania sono una quindicina quelli attivi, una metà di italiani, l'altra parte di stranieri.

"L'algoritmo ti mette davanti a un ricatto: accetti questo ordine molto sconveniente, pericoloso ed estremamente lontano? Se rifiuti, questa cosa la pagherai nei prossimi giorni, ricevendo pochissimi ordini". A un altro rider – riferisce Testi, che studia Storia all'università di Torino – è capitato di ricevere una proposta di 7,66 euro lordi per portare un poke da Verbania a Stresa, 35 chilometri tra andata e ritorno.

"Prima eravamo divisi su tre aree – il Verbano, il Cusio, l'Ossola – ma da un po' a noi di Verbania chiedono di andare anche verso la provincia di Novara" oppure "fino a Cannero, a 16 chilometri da Verbania, la strada più brutta e pericolosa di tutta la provincia, buia, trafficata dai frontalieri, perché porta in Svizzera, e piena di incidenti. O ancora in paesini di montagna dove già si impiega mezz'ora in auto per arrivare".
Filippo Testi, insieme ad altri colleghi, si è quindi rivolto a un sindacato.

"Noi abbiamo presentato queste criticità alla piattaforma Deliveroo attraverso un incontro da remoto, il 15 dicembre scorso. L'azienda si è impegnata a prendere provvedimenti, a cercare di risolvere questi problemi. Ma i lavoratori ci hanno segnalato che la situazione è anche peggiorata", sottolinea Lucia Penna, segretaria Nidil Cgil di Novara e Vco. "La piattaforma ci ha ricordato che sono lavoratori autonomi e possono decidere quando e se consegnare. Però se non lavorano non guadagnano".

Poi il 23 dicembre "ci arriva una mail di Deliveroo: contestano tutto quello che dicono i rider, e dicono di non poter intervenire sulle condizioni del manto stradale, sostenendo di essere esonerati dalla questione di sicurezza dei lavoratori. Noi avevamo chiesto di assegnare gli ordini lungo le strade più pericolose a chi consegna in auto: la piattaforma conosce i mezzi utilizzati dai rider". La protesta quindi non si ferma, e si parla già di possibili presidi da programmare nei prossimi giorni.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori