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Chiude il dormitorio a Chivasso, Potere al Popolo attacca: "La Sinistra marcia per Askatasuna, ma non fa nulla per i senza fissa dimora!"

Dodici persone senza fissa dimora resteranno senza un posto letto, in pieno inverno. È da qui che Potere al Popolo Chivasso apre una polemica che non è ideologica, ma politica nel senso più concreto del termine: dire una cosa e farne un’altra.

Chiude il dormitorio a Chivasso, Potere al Popolo attacca: "La Sinistra marcia per Askatasuna, ma non fa nulla per i senza fissa dimora!"

Chiude il dormitorio a Chivasso, Potere al Popolo attacca: "La Sinistra marcia per Askatasuna, ma non fa nulla per i senza fissa dimora!"

Lo sgombero di Askatasuna a Torino ha riacceso parole, cortei, indignazioni rituali. Ma a Chivasso, a pochi chilometri di distanza, mentre si manifesta contro uno sgombero, se ne consuma un altro nel silenzio: quello del dormitorio comunale, che chiuderà definitivamente la mattina del 31 dicembre. Dodici persone senza fissa dimora resteranno senza un posto letto, in pieno inverno. È da qui che Potere al Popolo Chivasso apre una polemica che non è ideologica, ma politica nel senso più concreto del termine: dire una cosa e farne un’altra.

Nel mirino c’è l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Claudio Castello, sostenuta anche da Sinistra Ecologista, il cui assessore Fabrizio Debernardi ha partecipato al corteo torinese contro lo sgombero di Askatasuna. Solidarietà a parole, mentre nei fatti – a Chivasso – si chiude un servizio sociale essenziale. Una scelta che Potere al Popolo definisce senza giri di parole “non proprio di sinistra”.

Il post è durissimo e va letto per quello che è: un atto d’accusa politico. “La mattina del 31 dicembre, nel giorno di capodanno, chiuderanno definitivamente le porte del dormitorio comunale, lasciando almeno 12 persone senza fissa dimora letteralmente in mezzo a una strada al freddo e al gelo. Verrà così negato il servizio sociale più essenziale, quello del diritto all’abitare”. E ancora: “Potremmo benissimo riassumere affermando che da capodanno la giunta Castello, Debernardi, Varetto lascia le persone senza tetto anche senza un posto letto”.

Il nodo, secondo Potere al Popolo, non è la mancanza di risorse ma la scelta politica. “Dietro al silenzio assordante del sindaco e dell’assessora al Welfare e alle politiche sociali Cristina Varetto si nasconde la solita scusa dell’assenza di risorse da stanziare mentre, invece, per ‘accendere il Natale’ in centro città sono appena stati spesi 50 mila euro”. Luci, video mapping, eventi. Un Natale acceso, mentre il dormitorio si spegne.

La critica si allarga e diventa simbolica. “Un altro paradosso firmato dalla giunta PD / Sinistra Ecologista nella città delle ‘due Betlemme’”, scrive Potere al Popolo, ricordando il gemellaggio con la città palestinese, evocato – secondo il movimento – solo a fini propagandistici, mentre “proprio durante le festività natalizie vengono lasciati al freddo e al gelo i senza fissa dimora”.

Ed è qui che la polemica si salda con Torino. “L’assessore Debernardi, insieme a tutto lo schieramento piemontese di Alleanza Verdi Sinistra, dopo aver partecipato al corteo cittadino di Torino e essersi prodigati in ipocrite parole di solidarietà per lo sgombero di Askatasuna tacciono, invece, sulle loro continue e dirette responsabilità da amministratori locali”. La domanda finale è politica, prima ancora che morale: “Con quale coscienza e con quale coraggio riescono ancora a presentarsi in pubblico?”.

Il punto non è Askatasuna. Il punto è la coerenza. Difendere spazi sociali a Torino e chiudere un dormitorio a Chivasso non è una contraddizione astratta: è una scelta concreta che ha conseguenze immediate. Dodici persone senza un letto, dal primo gennaio. E mentre si marcia contro gli sgomberi, uno sgombero passa sotto silenzio. Potere al Popolo lo dice senza mediazioni: “Pretendiamo dignità per le persone senza fissa dimora e un posto letto per tutt subito!”.

Le parole, qui, non bastano più.

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