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28 Dicembre 2025 - 13:01
La scuola trasloca per rinascere: in Canavese nasce il primo nido intercomunale del territorio
Dal 7 gennaio i quattordici alunni della scuola dell’infanzia di Barone Canavese cambieranno temporaneamente sede. Alla ripresa delle lezioni dopo le festività natalizie, i bambini saranno accolti nel plesso di Candia Canavese, dove resteranno fino all’inizio del prossimo anno scolastico. Una scelta organizzativa necessaria per consentire l’avvio e il completamento dei lavori di riqualificazione dell’edificio di Barone, destinato a diventare il primo nido intercomunale del territorio.
Il trasferimento non nasce da un’emergenza improvvisa, ma da un progetto costruito nel tempo e condiviso tra le amministrazioni di Barone Canavese, Candia Canavese e Vische. L’obiettivo è chiaro: dare una risposta concreta alla carenza di posti nido che da anni penalizza le famiglie della zona. Un problema strutturale che ha spinto i tre Comuni a unire risorse e programmazione, individuando proprio nel plesso di Barone la sede più adatta per far decollare il nuovo servizio.
I lavori prenderanno ufficialmente il via il 22 dicembre e riguarderanno un intervento complessivo sull’edificio, compresa la verifica statica, passaggio obbligato per rispettare i tempi imposti dai finanziamenti. Il cronoprogramma prevede la conclusione entro l’inizio del prossimo anno scolastico, quando la struttura potrà finalmente accogliere i bambini più piccoli e riaprire come polo educativo completo.
La scuola dell’infanzia di Barone, dopo un primo ampliamento, ospita già una sezione primavera dedicata ai bambini dai 12 ai 36 mesi. Con la riqualificazione, il servizio verrà ulteriormente potenziato: il nuovo nido potrà accogliere anche i piccoli a partire dai tre mesi di età, mentre i bambini, una volta compiuti i tre anni, potranno proseguire il loro percorso restando nello stesso plesso per frequentare la scuola dell’infanzia. I posti disponibili per il nido saranno 22, in una monosezione, con la possibilità di arrivare fino a 24 bambini grazie alla revisione del progetto.

Il progetto è sostenuto anche da risorse economiche mirate. Accanto ai fondi derivanti dal bonus asilo nido, i Comuni hanno ottenuto l’assegnazione di risorse attraverso il Pnrr, missione 4, che ha permesso di rivedere e ampliare l’intervento iniziale. Una combinazione di finanziamenti che consente di trasformare un edificio scolastico esistente in un servizio educativo moderno e strutturato.
I sindaci dei tre Comuni spiegano senza giri di parole le ragioni della scelta. «A spingerci verso questa decisione è la mancanza di posti nido sul territorio», sottolineano. I bambini residenti a Barone, Candia e Vische avranno posti riservati e tariffe agevolate, un elemento fondamentale per sostenere le famiglie e favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata. La sede di Barone è stata individuata non a caso, grazie all’idoneità dello stabile e allo stato avanzato della progettazione.
Il trasferimento temporaneo degli alunni è stato organizzato per evitare disagi. «Da Barone saliranno sullo scuolabus messo a disposizione gratuitamente per raggiungere Candia», spiega il sindaco di Barone Alessio Bertinato. Con i bambini sarà sempre presente un accompagnatore, mentre nei giorni precedenti al trasloco gli alunni sono stati portati a visitare la nuova scuola per familiarizzare con gli spazi. Durante le vacanze natalizie verrà completato anche il trasferimento degli arredi.
Nessun cambiamento, assicurano dal Comune, per i servizi già attivi. Pre e post scuola resteranno invariati, così come il servizio mensa, che ha già sede a Candia. Il plesso che ospiterà temporaneamente i bambini può accogliere fino a 30 alunni, garantendo spazi adeguati e continuità didattica.
Nei mesi scorsi i consigli comunali dei tre Comuni avevano approvato la convenzione necessaria per l’attivazione del servizio intercomunale, sancendo un percorso condiviso che oggi entra nella sua fase più concreta. Già in precedenza, l’edificio di Barone era stato oggetto di un primo intervento legato alla sicurezza, con lo spostamento dell’ingresso da via Candia a via Rua, sul retro del plesso, per allontanare l’accesso da una strada particolarmente trafficata.
Il Comune ha inoltre realizzato un nuovo parcheggio con dodici stalli per agevolare la sosta di genitori e personale e rendere più sicure le manovre. Nello spazio verde rimanente è stato allestito anche un piccolo parco giochi, pensato per ampliare le opportunità di attività all’aperto.
«La possibilità di creare una sezione primavera senza penalizzare gli spazi dedicati ai bambini dell’asilo è stata valutata con attenzione», ricorda Bertinato, citando uno studio di fattibilità che ha guidato le scelte progettuali. Sul fronte energetico, il plesso è già dotato di pannelli solari e di nuovi infissi, interventi che hanno consentito una riduzione di oltre il 20 per cento delle spese di riscaldamento.
Il trasloco dei quattordici alunni, quindi, non è un semplice spostamento logistico, ma il passaggio necessario per far nascere un servizio atteso da anni. Una scelta che guarda oltre l’emergenza e punta a costruire, passo dopo passo, un’offerta educativa più ampia e stabile per tutto il territorio.
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