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Natale a Cascinette: panettone, presepe e indifferenziata davanti al cancello

La raccolta straordinaria del 26 dicembre sparisce come Babbo Natale, i sacchi restano in strada e i cittadini si chiedono se il porta a porta serva davvero o se non sia diventato un reality dell’immondizia

Natale a Cascinette: panettone, presepe e indifferenziata davanti al cancello

Natale a Cascinette: panettone, presepe e indifferenziata davanti al cancello

A Cascinette il Natale passa, ma la spazzatura resta. Altro che spirito delle feste: qui l’unica cosa davvero stabile è l’indifferenziata, piantata davanti ai cancelli come decorazioni, silenziose e decisamente maleodoranti.

La raccolta straordinaria prevista per il 26 dicembre, in sostituzione del 25 “perché è Natale”, sulla carta c’era. Nella realtà, molto meno. O non è mai passata, oppure – come scrive un cittadino esasperato sui social – «si sono dimenticati di Cascinette». Ipotesi tutt’altro che peregrina, visto che nel pomeriggio i sacchi erano ancora tutti lì, ordinatamente fuori casa, a testimoniare un civismo a senso unico: quello dei cittadini.

E allora la domanda, più che legittima, diventa inevitabile: "dobbiamo tenerci la spazzatura in casa per quindici giorni?" 

Perché poi arriva il 1° gennaio, che cade di giovedì, altra festa, altra raccolta che rischia di evaporare come una promessa elettorale. A questo punto tanto vale ufficializzarlo: porta a porta sì, ma solo se passa.

rifiuti

Il paradosso è tutto qui. Si chiede ai cittadini di differenziare, rispettare orari, giorni, regole, calendari e santi del calendario. Poi però il servizio salta e la colpa, come sempre, diventa di tutti e di nessuno. Nel frattempo qualcuno, stanco di convivere con i sacchi in salotto, fa quello che non dovrebbe: li abbandona vicino ai cassonetti di vetro e plastica. Ed ecco servito il capolavoro: porta a porta trasformato in “butta dove capita”.

A Cascinette, insomma, l’inciviltà c’è, ma non nasce dal nulla. È figlia di un sistema che pretende molto e restituisce poco. E quando il servizio pubblico zoppica, il senso civico inciampa subito dopo.

Da qui l’ennesima proposta che circola sui social: foto trappole. Perché sì, i furbi vanno individuati e sanzionati. Ma forse, prima ancora delle telecamere, servirebbe qualcosa di rivoluzionario: un servizio che funzioni davvero. Puntuale, chiaro, affidabile. Anche – e soprattutto – durante le feste.

Perché se il risultato è questo, viene da chiedersi se non fosse davvero meglio tornare ai vecchi cassonetti. Almeno quelli, nel bene o nel male, stavano sempre lì. Non come la raccolta porta a porta, che a Cascinette sembra ormai un’opzione, non una certezza.

E intanto il paese aspetta. Aspetta che qualcuno passi. Aspetta che i sacchi spariscano. Aspetta che il “porta a porta” torni a essere un servizio e non una barzelletta natalizia.
Insomma: buone feste sì, ma senza l’immondizia sotto l’albero.

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