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26 Dicembre 2025 - 17:51
Alfonso Signorini
La notizia, stavolta, non è Fabrizio Corona.
La notizia non è nemmeno Alfonso Signorini.
La notizia è che Endemol Shine Italy è stata costretta a scrivere un comunicato stampa. E quando una casa di produzione rompe il silenzio, significa che qualcosa è andato oltre il chiacchiericcio.
Tutto nasce da quello che ormai viene chiamato, senza troppe cautele, il caso Signorini. A farlo esplodere è stato Fabrizio Corona, che nelle scorse settimane ha raccontato pubblicamente presunte abitudini del conduttore del Grande Fratello nei confronti di alcuni aspiranti concorrenti del reality. Secondo quanto riferito, Signorini avrebbe adottato atteggiamenti molesti e comunque inappropriati durante le fasi di selezione, comportamenti che – se confermati – sarebbero difficilmente compatibili con il ruolo di garante del programma e con le regole che governano un format da prima serata.
Le dichiarazioni di Corona, come spesso accade, hanno fatto rumore. Molto rumore. Tanto da attirare l’attenzione della Procura, che avrebbe avviato le dovute verifiche sulla vicenda. E tanto da mettere in difficoltà un sistema che, fino a quel momento, aveva fatto finta di non sentire.
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Da Mediaset, emittente del programma e casa televisiva di Signorini, nessuna parola. Nessun commento ufficiale, nessuna presa di posizione. Il conduttore, nel frattempo, ha continuato a frequentare studi televisivi per promuovere il suo libro, come se nulla stesse accadendo. Una normalità apparente che ha reso il silenzio ancora più evidente.
A parlare, invece, è stata Endemol Shine Italy, produttore del Grande Fratello. Ed è qui che la vicenda entra nella sua fase più interessante.
Il comunicato diffuso dalla società è un piccolo manuale di autodifesa aziendale. Endemol “prende atto con grande serietà e attenzione degli elementi emersi sui media”. Tradotto: abbiamo visto, abbiamo letto, ma restiamo a distanza di sicurezza. Quegli elementi, infatti, restano rigorosamente “presunti”. Parola chiave. Nel linguaggio delle aziende significa: esistono solo perché se ne parla, non perché siano veri.
Poi arriva il passaggio più significativo: Endemol “si riserva ogni iniziativa” contro chiunque abbia “eventualmente arrecato danno” alla reputazione del format. Il Grande Fratello, insomma, viene raccontato come possibile vittima. Non delle accuse, non delle dinamiche interne, ma del racconto pubblico che se ne fa. Una sorta di capovolgimento: non è il sistema sotto accusa, ma chi lo mette in discussione.
Segue l’annuncio delle “verifiche interne previste”, avviate per accertare il rispetto del codice etico e delle procedure di selezione dei concorrenti. Anche qui, linguaggio perfetto: le verifiche sono interne, previste, procedurali. In altre parole, Endemol controllerà se stessa, senza entrare nel merito delle accuse specifiche e senza prendere posizione sui protagonisti della vicenda.
Il comunicato si chiude con la formula più classica: Endemol non commenterà ulteriormente, “nel pieno rispetto di tutte le parti e delle autorità”. Sipario. Silenzio. Distanza.
Ed è proprio in questa distanza che si muovono i personaggi della storia.
Da un lato Alfonso Signorini, volto simbolo del Grande Fratello, uomo chiamato a incarnare l’umanità, la trasparenza e la normalità di un programma che da vent’anni vive di esposizione estrema. Il custode del format, colui che rassicura il pubblico e tiene insieme morale televisiva e spettacolo.
Dall’altro Fabrizio Corona, che non fa parte del programma ma ne conosce perfettamente i meccanismi mediatici. Corona non porta prove, porta rumore. Ma è un rumore sufficiente a costringere un’azienda globale a uscire allo scoperto. Ed è questo il punto: se Endemol scrive, significa che il rumore è diventato pericoloso.
Il paradosso è tutto qui. Un reality costruito sull’idea di osservare tutto e tutti, che va in difficoltà quando qualcuno prova a osservare lui. Un sistema che vive di esposizione totale e che, quando viene messo sotto i riflettori, risponde con comunicati, codici etici e verifiche interne.
Il Grande Fratello, intanto, continua. Osserva, registra, monta. E fuori dallo schermo, tra un silenzio aziendale, una rassicurazione televisiva e una provocazione mediatica, lo scandalo resta sospeso. In attesa che qualcuno, prima o poi, decida di dire qualcosa che non sia soltanto “prendiamo atto”.
Questa volta, però, una certezza c’è: se Endemol ha parlato, è perché qualcosa si è rotto. E quando succede, nel mondo dei reality, non è mai solo un dettaglio.
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