AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
26 Dicembre 2025 - 11:40
Scioperi aerei, Natale sotto ricatto: bagagli fermi, voli a rischio, salari in guerra
Un trolley arancione scorre sul nastro trasportatore dell’aeroporto di Luton e poi si ferma. L’addetto fa un cenno al collega e commenta che oggi si lavora, ma domani non si sa. È una frase che riassume bene il clima che accompagna il traffico aereo europeo a ridosso di Natale. Nel giro di poche ore, nello scalo londinese una parte degli scioperi annunciati viene sospesa dopo un’offerta salariale migliorata. Poco più in là, a Heathrow, accade l’opposto: il personale di cabina che opera per Scandinavian Airlines Services si prepara a fermarsi proprio nei giorni più delicati dell’anno. Sullo sfondo restano le agitazioni a intermittenza dei lavoratori del ground handling in Spagna e un nuovo calendario di scioperi già fissato in Italia all’inizio di gennaio. Per chi vola, la differenza tra una partenza regolare e una vacanza compromessa si gioca su date precise, orari e decisioni operative che spesso arrivano all’ultimo momento.
A Luton, gli scioperi del personale di terra che assiste easyJet erano stati programmati in due blocchi distinti, dal 19 al 22 dicembre e dal 26 al 29 dicembre. Dopo una nuova proposta economica, una parte delle giornate successive è stata revocata, riducendo il rischio di disagi nel pieno delle festività. Il primo blocco, però, ha rappresentato il momento più critico, soprattutto per le operazioni di check-in e per la gestione dei bagagli. È qui che si è misurata la fragilità dell’intero sistema: basta poco, quando manca personale a terra, per trasformare una coda ordinaria in un ritardo che si propaga a tutta la giornata.
Il contenzioso nasce all’inizio di dicembre, quando circa duecento addetti ai servizi di check-in e handling, impiegati da DHL per conto di easyJet e iscritti al sindacato Unite, respingono aumenti salariali giudicati insufficienti rispetto all’inflazione. Le prime proposte, che oscillano tra il 3,6 e il 4,5 per cento, vengono considerate inadeguate a fronte dell’aumento del costo della vita. Il sindacato insiste su un punto preciso: a parità di mansione, in altri aeroporti britannici, come Gatwick, gli stessi lavoratori percepiscono stipendi più alti. La risposta delle aziende è prudente. easyJet ricorda che il personale non è suo dipendente diretto e auspica una soluzione negoziale, mentre DHL si dice disponibile a proseguire il confronto. L’offerta successiva, più consistente, porta alla sospensione di parte dello sciopero, ma non cancella del tutto le tensioni. Per i passeggeri, il messaggio resta chiaro: anche quando una vertenza sembra rientrata, le ripercussioni operative possono durare giorni.
A Heathrow, la situazione è più netta. Qui il conflitto riguarda il personale di cabina impiegato da Scandinavian Airlines Services su base britannica. Gli scioperi proclamati per il 22, 23, 24 e 26 dicembre colpiscono esattamente il periodo di massimo traffico per i collegamenti tra il Regno Unito e la Scandinavia. Secondo Unite, gli aumenti proposti, compresi tra il 3,5 e il 4,5 per cento a seconda delle comunicazioni, non compensano l’inflazione e non sono retroattivi. Il sindacato denuncia condizioni salariali tali da costringere alcuni membri degli equipaggi a ricorrere alle banche alimentari durante le soste in paesi come Svezia, Danimarca e Norvegia, dove il costo della vita è più elevato. L’azienda, interpellata dalla stampa britannica e scandinava, conferma che i colloqui sono in corso ma evita di entrare nel merito delle accuse. Non smentisce, ma non avalla nemmeno la ricostruzione sindacale, lasciando intendere che la partita resta aperta fino all’ultimo.

Dal punto di vista operativo, le rotte più esposte sono quelle tra Londra e Copenaghen, Stoccolma e Oslo. Le compagnie possono tentare di limitare i danni impiegando equipaggi non basati a Heathrow o riproteggendo i passeggeri su voli partner e scali alternativi, ma il rischio maggiore resta la scarsità di posti disponibili nei giorni immediatamente successivi alle cancellazioni. È un problema che non si risolve con facilità, soprattutto in un periodo in cui la domanda è già al limite della capacità.
In Spagna, la vertenza assume una forma diversa ma altrettanto incisiva. Il personale di Azul Handling, società che fornisce servizi di terra a Ryanair, ha organizzato scioperi a fasce orarie che si ripetono più volte alla settimana fino alla fine di dicembre. Gli effetti si vedono soprattutto negli aeroporti di Madrid, Barcellona, Málaga, Palma, Alicantee Tenerife Sud, dove le code al check-in si allungano e la riconsegna dei bagagli rallenta. A Madrid-Barajas, alcune finestre aggiuntive sono state collocate proprio nei giorni di punta natalizi, amplificando l’impatto sulle operazioni. In questi casi, la normativa europea UE 261/2004 garantisce l’assistenza ai passeggeri in presenza di ritardi significativi, ma le possibilità di compensazione economica sono più limitate quando il disservizio è legato a servizi aeroportuali appaltati a terzi. È una distinzione che spesso genera confusione e contenziosi.
In Italia, la mobilitazione nazionale del 17 dicembre ha rappresentato una prova generale. Il calendario del nuovo anno è già definito e prevede, il 9 gennaio, uno sciopero di quattro ore del personale di terra aderente a CUB Trasporti, con una protesta di ventiquattro ore del personale Swissport Italia all’aeroporto di Milano Linate. A fine mese, il 31 gennaio, è previsto anche uno sciopero del personale ENAV (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) a Verona. In queste giornate, oltre a ritardi e cancellazioni, è prevedibile una riduzione dei servizi accessori in aeroporto, dalle assistenze speciali alla gestione degli oggetti smarriti, con priorità ai voli inseriti nelle liste dei collegamenti garantiti pubblicate da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).
Il filo che lega queste vertenze è il tema salariale e, più in generale, la distribuzione dei costi lungo la catena del valore del viaggio aereo. Nei servizi di terra e tra il personale di cabina, il ricorso a esternalizzazioni e subappalti ha compresso i salari per anni. L’inflazione ha reso questa compressione più evidente e più difficile da sostenere. I sindacati puntano sul confronto tra scali e sulla perdita di potere d’acquisto, mentre le aziende difendono la sostenibilità economica in un contesto segnato dall’aumento dei costi operativi, dai carburanti agli alloggi per gli equipaggi. Nel caso di SAS, pesano anche la riorganizzazione del network e le restrizioni geopolitiche sullo spazio aereo, che rendono più costose alcune rotte e riducono i margini complessivi.
Per i passeggeri, non esiste una soluzione semplice. Informarsi sulle date critiche, scegliere tariffe flessibili quando possibile e conservare tutta la documentazione in caso di disservizi resta la strategia più efficace. Gli scioperi a mosaico, distribuiti per fasce orarie o per singole basi operative, rendono il sistema fragile e imprevedibile. In un inverno segnato da vertenze diffuse, l’unica vera tutela è la preparazione: conoscere il contesto, capire chi fa cosa e sapere quali sono i propri diritti prima di trovarsi davanti a un tabellone che cambia improvvisamente.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.