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26 Dicembre 2025 - 11:47
Una Notte di Natale che resterà nel cuore della Comunità
A Favria la Notte di Natale vissuta dal paese non è soltanto una data sul calendario liturgico, ma un’esperienza collettiva destinata a rimanere a lungo nella memoria di chi c’era. Un Natale autentico, fatto di gesti concreti, di simboli potenti e di una comunità che, nonostante il freddo e la pioggia, sceglie di ritrovarsi, di esserci, di condividere.
Alle 20.00, davanti al Municipio, prende forma una scena che lascia senza parole. I coltivatori del territorio trasformano i loro trattori – strumenti di lavoro quotidiano, spesso silenziosi protagonisti delle nostre campagne – in una maestosa stella cometa, luminosa e imponente, capace di bucare il buio della sera e di parlare con forza al cuore di tutti. Non è soltanto un allestimento scenografico, ma un gesto carico di significato. Una rappresentazione unica nel suo genere in tutto il Canavese, costruita con precisione, competenza e soprattutto con una dedizione che va oltre ogni difficoltà, affrontando senza esitazioni il maltempo. In quella stella c’è il lavoro della terra, la fatica quotidiana, ma anche la fede, la speranza, il senso profondo dell’appartenenza. Un ringraziamento sincero e sentito va a loro, che hanno saputo trasformare mezzi agricoli in un messaggio universale di luce.
Alle 21.00 l’attesa si sposta verso il Presepio Vivente, inizialmente previsto sul sagrato della chiesa. La pioggia costringe a cambiare programma, ma non cambia lo spirito. Il presepe viene accolto all’interno della chiesa e, quasi paradossalmente, proprio questo spostamento ne amplifica l’intensità. Tra quelle mura, il racconto della Notte Santa diventa più intimo, più raccolto, più vero. I volontari, con discrezione e passione, prestano volti e gesti a una storia antica che continua a parlare al presente. La semplicità di Maria e Giuseppe, l’attesa, l’umiltà, l’amore: tutto prende vita davanti agli occhi dei presenti, in un silenzio carico di emozione.
Ogni scena è curata, ogni passo misurato, ogni sguardo autentico. Non c’è spettacolarizzazione, ma partecipazione. Subito dopo, le voci limpide del coro dei bambini riempiono la chiesa di una gioia pura, capace di sciogliere anche i cuori più distratti. A seguire, la cantoria parrocchiale accompagna i fedeli con canti solenni e profondi, creando un clima di raccoglimento che prepara alla Santa Messa delle 23.15, vero momento culminante della notte. Una celebrazione partecipata, sentita, vissuta con fede sincera, in cui la comunità si riconosce e si ritrova.
Al termine della Messa, fuori dalla chiesa, il Natale continua in un altro modo, altrettanto autentico. La Pro Loco e gli Alpini offrono a tutti cioccolata calda e vin brulé, nel segno della tradizione alpina e della convivialità. In una piazza fredda e bagnata dalla pioggia, quei bicchieri fumanti diventano un gesto semplice ma potentissimo: scaldano le mani, certo, ma soprattutto creano incontro, dialogo, vicinanza. Si parla, si sorride, ci si augura buon Natale. È la comunità che si riconosce tale, senza formalità.
Quella appena trascorsa è stata una Notte di Natale intensa, carica di emozioni vere, resa possibile da tante persone che hanno donato tempo, energie e cuore. La stella cometa dei coltivatori e il presepio vivente dei volontari non sono stati semplici allestimenti, ma segni vivi di fede, identità e amore per il paese. Segni capaci di unire, di emozionare e di ricordarci, con forza e semplicità, quale sia il vero significato del Natale.
A tutti coloro che hanno reso possibile questa notte speciale va un grazie sincero, profondo e riconoscente. Perché il Natale, quando è così, resta davvero nel cuore.














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