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26 Dicembre 2025 - 10:19
Il borgo del Piazzo promosso tra i Borghi più belli d’Italia
Il Piazzo di Biella entra ufficialmente nella rete dei Borghi più belli d’Italia. Non è una medaglia simbolica né un titolo da cartolina: è un riconoscimento assegnato dopo una valutazione tecnica severa, che misura storia, qualità urbana, paesaggio, servizi e capacità di accoglienza. Un passaggio che porta visibilità, ma soprattutto responsabilità. Perché da oggi il borgo medievale arroccato sopra Biella non è più solo un patrimonio dei biellesi: è un luogo che viene messo sotto osservazione nazionale.
L’ammissione è arrivata dopo il vaglio del Comitato scientifico dell’associazione, che ha analizzato il Piazzo secondo 72 parametri: dal patrimonio artistico e storico alle politiche ambientali, fino ai servizi per i residenti e alla sostenibilità turistica. La rete conta oggi 382 Comuni, con sette nuovi ingressi appena promossi. Entrarci significa rispettare standard precisi e mantenerli nel tempo. Non basta essere belli: bisogna dimostrare di sapersi curare.
Il valore del Piazzo è noto e riconoscibile senza bisogno di certificazioni: vicoli acciottolati, portici, palazzi storici come Palazzo La Marmora, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Gromo di Ternengo, una struttura urbana rimasta leggibile nei secoli. Ma il riconoscimento pesa perché trasforma questa eredità in un impegno pubblico. Più flussi, più attenzione, più aspettative. E quindi più manutenzione, più servizi, più scelte da fare.
La questione dell’accessibilità è il primo banco di prova. Per decenni salire al Piazzo ha significato prendere la funicolare storica, inaugurata nel 1885 e oggi ferma per gli elevati costi di gestione. L’impegno dichiarato è quello di rifare l’impianto e riaprirlo, perché senza un collegamento efficiente e sostenibile il rischio è isolare proprio ciò che si vuole valorizzare. Nell’attesa restano le Coste, le antiche strade acciottolate che collegano il Piano al borgo: la Costa di San Sebastiano, la Costa del Piazzo, percorsi affascinanti ma ripidi, che raccontano una città costruita prima dell’automobile.
Il cuore del quartiere è Piazza Cisterna, spazio centrale e vissuto soprattutto nei mesi estivi, con locali e ristoranti sotto i portici. Poco distante, una piazzetta più raccolta introduce alla Chiesa di San Giacomo, duecentesca, e a Palazzo Gromo di Ternengo. È un impianto urbano che funziona ancora perché è rimasto abitato, attraversato, usato. Non a caso il Piazzo è stato anche set cinematografico: Carlo Verdone vi ha girato alcune scene de I due carabinieri, intercettando quella naturale vocazione scenica che non ha bisogno di essere costruita.
I punti di osservazione sono parte integrante dell’esperienza. Dal ponte di via Avogadro, dai giardini De Genova e da quelli di Palazzo Ferrero, lo sguardo scende sulla città; da Piazza Cucco si apre invece verso le colline. In primavera, sullo sfondo, si riconosce il Parco della Burcina, con la fioritura dei rododendri che a maggio ridisegna il paesaggio. Non è solo estetica: è identità territoriale leggibile.
Il sindaco di Biella, Marzio Olivero, ha commentato l’ingresso nella rete con parole che legano riconoscimento e comunità: «Voglio esprimere particolare soddisfazione per l’ingresso del borgo del Piazzo nell’Associazione dei Borghi più belli d’Italia. Che il Piazzo sia un gioiello è un fatto arcinoto per tutti i biellesi. È il modo migliore per augurare un Santo Natale alla città e per aprire i festeggiamenti dei 1200 anni del Piazzo». Un anniversario importante, che rende ancora più evidente il nodo centrale: celebrare il passato ha senso solo se serve a costruire il futuro.
Il marchio dei Borghi più belli d’Italia aumenta l’attrattività e incoraggia un turismo più lento e consapevole, ma chiede in cambio cura costante, attenzione ai residenti e una mobilità che ricucia il borgo con il resto della città. La riattivazione della funicolare diventa così una scelta simbolica prima ancora che tecnica. Investire sull’accesso significa decidere se questo riconoscimento resterà una targa all’ingresso o diventerà un progetto urbano vero. Il Piazzo entra in una rete prestigiosa senza perdere la sua identità fatta di pietra, storia e vita quotidiana. Ora tocca a Biella dimostrare di saper reggere il peso di questo riconoscimento.
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