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Sorpresa di Natale a Torino: maxi nevicata in collina. Anche a Castagneto Po

Dalla pioggia battente in città ai fiocchi a pochi chilometri dal centro: la notte di Natale sorprende Torino, la collina e Castagneto Po con un inverno a due velocità

Sorpresa di Natale a Torino: maxi nevicata in collina. Anche a Castagneto Po

Sorpresa di Natale a Torino: maxi nevicata in collina. Anche a Castagneto Po

Un Natale con il colpo di scena, di quelli che ribaltano le cartoline: mentre la pianura torinese si sveglia sotto una pioggia insistente e grigia, la collina a pochi minuti dal centro si imbianca come non ci si aspettava. E non è solo la collina torinese a finire sotto la neve. Ha nevicato anche a Castagneto Po, dove il risveglio del 25 dicembre regala tetti, prati e strade vestiti di bianco, in un contrasto netto con l’acqua che cade a valle.

Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre succede quello che i meteorologi chiamano evento di confine, ma che per chi lo vive è semplicemente sorpresa pura. Una maxi nevicata colpisce le aree collinari attorno a Torino, spingendosi fino a Castagneto Po, mentre in città la precipitazione resta ostinatamente pioggia. Bastano pochi chilometri e qualche decina di metri di quota per cambiare completamente lo scenario: da un lato ombrelli e pozzanghere, dall’altro alberi carichi di neve e silenzi ovattati.

Le immagini rimbalzano rapidamente sui social e raccontano più di mille dati: strade collinari imbiancate, giardini trasformati in cartoline natalizie, panorami che sembrano alpini pur restando a un passo dal capoluogo. A documentare in tempo reale l’evento c’è anche Andrea Vuolo, meteorologo, che con entusiasmo contagioso mostra quanto la nevicata sia stata intensa e localmente significativa. Un racconto visivo che rende evidente la portata di un fenomeno tanto vicino al cuore urbano quanto inatteso per forza e tempistica.

Il contesto regionale rafforza il quadro: in Piemonte nevica da giorni e a Prato Nevoso si parla apertamente di record di centimetri, con accumuli importanti che confermano una fase invernale piena, non solo simbolica. Un inverno che non si accontenta delle quote alte, ma che scende, a tratti, fin quasi alle porte delle città.

La spiegazione sta tutta in un equilibrio delicatissimo. In collina la temperatura scivola appena sotto lo zero, quel tanto che basta per trasformare la precipitazione in neve. In pianura, invece, l’isola di calore urbana e un profilo termico di pochi decimi più alto tengono la pioggia ben salda. A fare il resto ci pensano gli effetti orografici, capaci di intensificare i rovesci sui rilievi più prossimi al capoluogo. È il classico cocktail delle nevicate “al limite”, quelle che disegnano confini invisibili ma chiarissimi sul territorio.

Gli effetti pratici si fanno sentire subito. Sulla collina torinese e a Castagneto Po le strade diventano scivolose, i rami si appesantiscono, gli spostamenti richiedono prudenza e dotazioni adeguate. In città, invece, la pioggia continua da domenica e accompagna l’intera giornata di Natale, con attenzione da prestare a tombini, visibilità ridotta e possibili rallentamenti. Due Natali diversi, separati da pochi minuti d’auto.

Nelle prossime ore il quadro resta dinamico. La pioggia insiste in pianura, mentre sui rilievi collinari la neve può continuare a cadere o tornare a farlo a seconda di minime variazioni termiche. La linea tra acqua e fiocchi resta sottile e mobile, pronta a spostarsi ancora. Insomma, un Natale che ricorda quanto, in Piemonte, il meteo sappia sorprendere: basta salire di quota — o cambiare collina — per ritrovarsi improvvisamente in un altro inverno.

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