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Per chi suona la campana
21 Dicembre 2025 - 07:00
Il Quinto Evangelo dei progressisti
Poichè torneremo a far suonare la nostra campana solamente domenica 4 gennaio 2026, non rinunciamo tuttavia ad offrire ai nostri lettori un apologo natalizio tratto da un Quinto Evangelo apocrifo ma molto in voga nella Chiesa progressista e recentemente ritrovato nelle caverne intorno al Mar Morto. Molti episodi del Nuovo Testamento sono visti sotto una luce nuova, più moderna e al passo con i tempi.
Prendiamo il racconto della visita dei Magi: Prostratisi, lo adorarono. Poi aperti i loro scrigni offrirono in dono oro, incenso e mirra.
Ma disse Giuseppe: l'oro non lo possiamo accettare, perchè è segno di ricchezza e contamina chi lo dà e chi lo riceve.

Adesso finalmente capiamo. Questi Magi fecero per il re dei Giudei i regali meno opportuni. Già la mirra – che serviva per il trattamento dei cadaveri – era di pessimo gusto per un neonato. L’incenso poi avviava l’uso nel cristianesimo di una materia propria delle corti orientali e segnava l’inizio del trionfalismo liturgico ed ecclesiastico, ma è con l’oro che questi assurdi personaggi superarono ogni limite.
Ma come? Il Figlio di Dio vede la luce in una stalla, si circonda di pastori, volendo in tal modo manifestare la sua volontà di fondare la Chiesa dei poveri, ed ecco che arrivavano costoro a contaminare la purezza del quadro, sotto lo sguardo sbigottito dell’asino e del bue. Stando ai Sinottici pare addirittura che i regali sarebbero poi stati accettati dalla Sacra Famiglia.
Per fortuna veniamo a sapere dal Quinto Vangelo progressista come si svolsero veramente i fatti. Giuseppe, uomo taciturno e rude, con dignità e calma, ma con fermezza, espresse il suo dissenso, enunciandone la ragione profonda: laddove c'è oro, non ci può essere né Cristo, né la Chiesa di Cristo, ma semmai la cattiva Chiesa costantiniana dalla quale non ci siamo ancora emancipati.
Così i Magi, con l’inconsapevolezza giuliva dei professori quando si avventurano nel mondo reale, se ne ritornarono per un’altra strada, senza avere il minimo sospetto dei guai che avevano causato alla storia universale, ritardando di secoli l’avvento della teologia della liberazione.
Buon Natale!
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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