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Costume e Società
20 Dicembre 2025 - 19:19
Signorini sotto assedio: Mediaset prepara il piano B (Blasi, Hunziker o Ventura)
La vicenda che coinvolge Alfonso Signorini continua a crescere, spostandosi progressivamente dal piano del gossip a quello – molto più scomodo – del potere. Dopo le chat diffuse da Fabrizio Corona nel podcast Falsissimo, il caso non si è affatto esaurito, anzi: si è trasformato in un dibattito più ampio che chiama in causa responsabilità, ruoli e dinamiche strutturali del mondo dello spettacolo.
A rimettere ordine nella confusione è stato Mario Manca, giornalista di Vanity Fair, con un intervento che ha trovato ampia eco anche sui social. Un ragionamento che Belen Rodriguez ha pubblicamente condiviso con un like tutt’altro che casuale. Secondo Manca, infatti, il dibattito che si sta consumando in questi giorni rischia di essere completamente fuorviante. «Mi sembra che ciò di cui si sta dibattendo in questi giorni non sia il vero nocciolo della questione», osserva, sottolineando come l’indignazione collettiva si stia concentrando su elementi marginali.
«Leggo sdegno nei confronti delle foto inviate, del lessico e della grammatica sessuale di quei messaggi in chat e mi rendo conto che il problema non è quello», scrive Manca, chiarendo che le fantasie sessuali, a prescindere da età, genere o orientamento, non possono e non devono diventare il terreno su cui costruire una gogna pubblica. «Per quanto mi riguarda le fantasie sessuali di un uomo e di una donna di qualsiasi età devono essere rispettate», aggiunge, entrando nel merito di un moralismo che giudica fuori tempo massimo.
Il giornalista non risparmia una stoccata a chi continua a leggere certe dinamiche con categorie rigide e ipocrite: «Il fatto, per esempio, che qualcuno veda la sottomissione come qualcosa di impuro e di vergognoso mi manda ai pazzi: c’è chi adora dominare e chi soggiacere, a letto o nella vita, e non mi pare ci sia nulla di male in questo». Una riflessione che smonta, pezzo dopo pezzo, l’indignazione di facciata.
Il vero problema, però, per Mario Manca è un altro. Ed è qui che il discorso si fa pesante. «...è lo sfruttamento del proprio potere come mezzo per ottenere qualcosa da qualcun altro». Una dinamica antica, logora, ma ancora drammaticamente attuale. Manca accenna anche al contesto specifico della vicenda, senza però indulgere nel sarcasmo: «Potrei ragionare a lungo sul fatto che in questo caso in palio ci fosse la partecipazione a un reality che non vede quasi più nessuno e non un ruolo da protagonista in un blockbuster dal successo garantito, ma non lo farò».
Il punto, spiega, è universale: «La questione è vecchia come il mondo, purtroppo: chi ha potere pensa di giocarsi quella carta al fine di ottenere qualcosa per sé stesso». Un meccanismo che porta allo sfruttamento, all’uso delle persone come strumenti, fino all’abbandono una volta ottenuto ciò che si voleva. «È un sistema guasto, corrotto e spregevole», lo definisce senza mezzi termini.
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C’è poi un altro aspetto che rende questa vicenda ancora più significativa. «Forse per la prima volta», scrive Manca, «si è svelato che certe brutture non colpiscono solo le donne, “il sesso debole” come lo definiscono i maschilisti, ma anche gli uomini, sia omosessuali che eterosessuali». Perché il potere, conclude, «esercita la sua cifra su chiunque voglia farlo, e non c’è alternativa che tenga».
Un ragionamento che allarga il campo oltre lo spettacolo. «Mi piacerebbe dire che sia solo il mondo dello spettacolo a nutrire questo marciume ma non è così», avverte Manca, ricordando come il ricatto sessuale e l’abuso di potere attraversino ogni ambito della società: «Da quello medico a quello accademico, passando per quello politico e magistrale».
L’unica speranza, se così si può chiamare, sta nella capacità individuale di opporsi. «Spero che dall’altra parte ci siano sempre più persone in grado di darsi il giusto valore e di dire di “no” quando ciò che viene loro proposto non è qualcosa che vogliono». Poi la chiusura amara: «Più che questo, temo ci sia poco altro da dire».
Nel frattempo, mentre il dibattito pubblico si sposta finalmente su un piano più serio, Mediaset osserva e valuta. Il futuro di Alfonso Signorini alla guida del Grande Fratello Vip resta incerto e legato anche alle prossime rivelazioni annunciate da Fabrizio Corona. Tra le ipotesi sul tavolo, oltre a una possibile conferma, circola con sempre maggiore insistenza una rosa di sostituti di alto profilo: Ilary Blasi, Michelle Hunziker e Simona Ventura.
Tre nomi diversi, tre stili differenti, ma un messaggio chiaro: la rete si prepara a ogni scenario. Perché, al netto delle polemiche e dei like, una cosa è ormai evidente: il caso Signorini non è più solo un fatto personale. È il riflesso di un sistema che, ancora una volta, è stato costretto a guardarsi allo specchio. Insomma, la partita è tutt’altro che chiusa.
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