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20 Dicembre 2025 - 12:51
San Giorgio Canavese si affida all’intelligenza artificiale per scovare gli incivili dei rifiuti nelle periferie
Un paese che decide di affidarsi alla tecnologia per difendere il proprio territorio e per dire basta a un fenomeno che da anni segna campagne, strade periferiche e aree di confine tra urbano e rurale. A San Giorgio Canavese, nel capoluogo e nella frazione di Cortereggio, stanno per entrare in funzione telecamere autonome con intelligenza artificiale, pensate per individuare e scoraggiare l’abbandono illecito dei rifiuti. Un intervento mirato, che nasce dalla consapevolezza che la sola pulizia non basta più e che il prezzo dell’inciviltà continua a ricadere sulle casse pubbliche e quindi sui cittadini.
Nel Canavese l’abbandono indiscriminato dei rifiuti è una piaga nota. Sacchi lasciati ai margini delle strade, elettrodomestici scaricati nei fossi, scarti edilizi nascosti tra i campi. Ogni volta il copione è lo stesso: degrado ambientale, interventi di bonifica e costi che si sommano anno dopo anno. La scelta dell’amministrazione comunale è quella di alzare l’asticella, passando da una gestione a valle dell’emergenza a una prevenzione attiva, capace di intervenire nel momento stesso in cui il comportamento illecito si verifica.
Le nuove telecamere sono dispositivi autonomi, dotati di sistemi di analisi intelligente delle immagini, progettati per riconoscere situazioni sospette e abbandoni di rifiuti nelle aree più esposte del territorio. Non si tratta solo di sorveglianza passiva, ma di strumenti pensati per stanare i responsabili e creare un effetto deterrente concreto. Sapere di essere osservati, in molti casi, è già sufficiente a scoraggiare chi è abituato a liberarsi dei rifiuti scaricandoli nei luoghi meno visibili.

Il progetto non si ferma però al solo fronte ambientale. La stessa infrastruttura tecnologica sarà utilizzata anche per il monitoraggio del territorio rispetto al rischio idrogeologico, un tema sempre più centrale per i piccoli comuni, alle prese con eventi meteorologici estremi e fragilità strutturali. A spiegare la portata dell’intervento è il sindaco Marco Baudino, che lega ambiente e sicurezza in un’unica strategia: «La stessa tecnologia, grazie a sistemi avanzati di analisi, sarà inoltre di supporto alle attività di monitoraggio del territorio legate al rischio idrogeologico, contribuendo a migliorare la sicurezza dell’intera comunità […] un intervento importante a tutela dell’ambiente, della legalità e della prevenzione».
Parole che chiariscono la visione politica e amministrativa dell’operazione. Legalità, prevenzione e tutela ambientale diventano i pilastri di un’azione che non punta solo a punire, ma anche a responsabilizzare. Il messaggio è diretto: chi abbandona rifiuti non danneggia un angolo di campagna, ma colpisce l’intera comunità, sottraendo risorse che potrebbero essere investite in servizi, manutenzioni e progetti utili a tutti.
Il nodo economico resta infatti centrale. Ogni discarica abusiva scoperta comporta spese di rimozione e smaltimento, spesso elevate, che finiscono per gravare sui bilanci comunali. In ultima analisi, a pagare sono sempre i cittadini, anche quelli che rispettano le regole. La scommessa dell’amministrazione è che un sistema efficace di accertamento e sanzione, affiancato da una comunicazione chiara, possa ridurre nel tempo il numero degli episodi e alleggerire quel conto silenzioso che pesa sulle finanze pubbliche.
San Giorgio Canavese sceglie così una strada che guarda avanti, affidandosi a strumenti capaci di leggere il territorio e di intervenire prima che il danno diventi irreversibile. Se gli “occhi elettronici intelligenti” saranno accompagnati da controlli costanti e da un rapporto trasparente con la cittadinanza, potranno diventare non solo un mezzo di repressione, ma anche un fattore culturale, capace di cambiare comportamenti radicati. Perché, a volte, sapere che qualcuno guarda è già il primo passo per smettere di far finta che il problema non esista.
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