Cerca

Attualità

Montanaro, bacino di laminazione: qualche domanda al comitato Pro Alluvionati

Il Comune porta avanti il progetto, ma la decisione finale spetta alla Regione

Il sindaco di Montanaro Antonino Careri

Il sindaco di Montanaro Antonino Careri

In un recente comunicato pubblicato sulla sua pagina facebook, il Comitato Pro Alluvionati aggiorna i cittadini su “ciò che sta continuando a fare per la salvaguardia del territorio montanarese”: consegna di documenti alla Regione relativi al bacino di laminazione, lavori di sistemazione dello scolmatore danneggiato dagli eventi del 17 aprile, pulizia della Roggia Rairola e del rio Baina.
Al di là delle legittime rimostranze rivolte all’amministrazione comunale – legittime nel senso che ognuno ha il diritto esprimere le proprie opinioni e critiche – vi sono due punti che a mio parere meritano qualche attenzione. Sono due argomenti soggiacenti alle critiche del Comitato, le basi o i fondamenti a volte impliciti sui quali vengono erette le critiche medesime.

Il primo è che l’amministrazione del sindaco Careri dovrebbe sostenere vigorosamente il progetto che per semplicità chiameremo Ponchia – Allara.

Ma perché mai Careri e i suoi assessori dovrebbero sostenere questo progetto, e anche energicamente? Il progetto non è di Careri, né dell’assessore Merlo, non è di questa amministrazione. È un progetto concepito dalla precedente amministrazione del sindaco Giovanni Ponchia: il sindaco Careri se l’è semplicemente trovato sul tavolo quando si è insediato. Non è opera sua. Non sappiamo nemmeno se è intimamente convinto della bontà del progetto, se lo ritiene migliore e più efficace della soluzione alternativa del quarto lotto dello scolmatore.

È sicuramente convinto dell’efficacia del progetto l’ingegner Ponchia, tanto è vero che fin dal 2013 lo ha proposto come alternativa virtuosa al quarto lotto dello scolmatore e nei dieci anni dei suoi due mandati ha tenacemente tentato di realizzarlo senza riuscirvi.

Ma Careri? Il progetto non è opera sua: lo ha semplicemente ereditato dalla amministrazione precedente. Non sarebbe legittimo che nutrisse dei dubbi? Sarebbe più che legittimo, così come sono legittime le opinioni favorevoli del Comitato Pro Alluvionati. Parlo di dubbi, non di certezze: Careri non è un ingegnere idraulico, e pertanto si rimette ai tecnici della Regione, che è il vero ente preposto ad approvare o respingere il progetto: la Regione, non il Comune di Montanaro.

Trovandosi un paese diviso in due, fra i sostenitori del bacino e quelli del quarto lotto, ed essendo un medico e non un tecnico del settore, Careri ha fatto una scelta: quella di mandare avanti il progetto, presso la Regione, e attenderne il verdetto. Deciderà la Regione.

In secondo luogo, su quali basi tecniche il sindaco Careri dovrebbe, come vorrebbe il Comitato Pro Alluvionati, scegliere di sostenere con forza il bacino di laminazione al posto del quarto lotto dello scolmatore?

Da circa dieci anni la Regione chiede al Comune di Montanaro di produrre uno “studio comparativo” che dimostri la maggiore efficacia del bacino rispetto allo scolmatore. Lo esige la normativa, non è un pallino della Regione. Ebbene, questo studio è mai stato fatto e mandato alla Regione? A me non risulta. Tant’è vero che la Regione insiste a chiederlo anche nella recente richiesta di integrazioni al progetto Ponchia-Allara. Quella che la Regione ha mandato al Comune e ad Allara dopo l’incontro negli uffici regionali dei primi di novembre: “dovrà essere prodotta la valutazione comparativa in grado di dimostrare la maggiore efficacia dell’intervento di realizzazione di una vasca di laminazione in luogo del completamento del quarto lotto dello scolmatore; a tal proposito, la documentazione inviata risulterà da integrare con scenari di piena ante e post operam, sia per l’ipotesi di realizzazione di quarto lotto dello scolmatore, sia per l’ipotesi di realizzazione di progetto: per entrambe le ipotesi dovrà essere presente un’analisi del rischio”.

Perché questo studio comparativo, che la Regione esige da anni, non è mai (finora) stato elaborato e inviato in Regione? E se questo studio comparativo ancora non c’è, su quali basi tecniche il sindaco Careri e i suoi assessori, che non sono degli esperti del ramo, dovrebbero sollecitare l’approvazione del progetto del bacino?

Verrebbe infine da chiedere ai dirigenti del Comitato Pro Alluvionati: se sono così convinti della superiore efficacia del bacino rispetto al quarto lotto, perché non sollecitano Allara a redigere lo studio comparativo e a mandarlo in Regione?

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori