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16 Dicembre 2025 - 19:49
Fabio Scaraffia
Sabato 13 dicembre ha visto, ancora una volta, Bairo al centro del divertimento, della musica, del ballo, della voglia di stare insieme di tantissimi ragazzi canavesani. “Notte Brava” si è ripetuta e ripetersi, è cosa risaputa, non è mai facile. Ormai non è neppure più il caso di parlare di novità, né di fortuna, il successo organizzativo e di pubblico ottenuto dal connubio nato dalla collaborazione del Centro Amor Bairo con “Notte Brava”, infatti, si basa su una strategia a 360°. Da una parte c’è un’accoglienza cordiale, personale attento, prodotti di alta qualità, cocktail innovativi, bevande ricercate e gentilezza, dall’altra: competenze tecniche, maestria nel mixaggio e nell’utilizzo dei software; c’è il saper costruire una forte presenza attraverso l’utilizzo dei social media, la capacità di comprendere il pubblico e di curare ogni aspetto logistico e comunicativo. I ragazzi si sono divertiti, sono accorsi in massa per godersi una calda serata nel freddo inverno canavesano, ma sullo sfondo si è potuto notare la regia di “Notte Brava”, di Fabio Scaraffia, di Andrea Benedetto e Gabriele Sogne, la loro capacità di coordinarsi con le esigenze del Centro Amor Bairo e con quelle dei tecnici, dei D.J. e del pubblico, ancora una volta talmente numeroso che il “Centro” ha dovuto predisporre due sale, su due piani diversi, con due postazioni D.J..
Al Centro Amor Bairo è andata in onda un’altra bellissima puntata del ciclo, che auguriamo lungo e pieno di soddisfazioni, di “Notte Brava”. Là dove c’è, fra le tante altre attività che caratterizzano la quotidianità del “Centro”, un laboratorio di alta sartoria capace di creare moda nel rispetto dei gusti delle clienti più esigenti, i ragazzi di “Notte Brava” sono stati capaci di compiere un lavoro molto somigliante a quello di una brava sarta, infatti, sono riusciti a cucire la loro musica addosso ai ragazzi e le ragazze che poi l’hanno splendidamente interpretata. Sono riusciti a conoscere immediatamente il loro pubblico, a creare playlist in grado di soddisfare tutti i gusti, hanno fatto suonare i classici intramontabili e le hit del momento, hanno creato un mix ben bilanciato di generi diversi, capace di mantenere alta l’energia e di non far resistere nessuno alla tentazione di ballare.
Si sa, i luoghi hanno un loro respiro e agiscono connettendo un universo di idee, di incroci, di onde e di richiami e il “Centro” in tal senso si è rivelato un luogo pieno di presenze e di echi, anche provenienti dal passato. Bairo, la terra di Pietro Michaeli, il leggendario fondatore dell’amaro “Dom Bairo”, ma anche di Desiderio Trabucco, personaggio dalla vita avventurosa, ribattezzato il “Papillon di Bairo” e prima ancora del Barone di Emarese, è stato ancora una volta la capitale della movida canavesana. Irto sul crinale di un modulo espressivo creato con sapienza, con umorismo, musica, canti, balli, cori, abbracci, baci, un buon bere e un buon mangiare, ha saputo tenere congiunti due versanti di una realtà che la notte ha reso stralunata nei suoi risvolti metaforici, facendo incontrare due parti, inizialmente avulse, ma poi, accompagnate per mano a vivere una nuova notte brava, condividendo momenti festosi e intensi in una cornice, quella dell’Amor Bairo, meravigliosamente restaurata, ma che ancora e per sempre, racchiuderà in sé, in una linea di continuità, un’importante eredità storica.






E’ così che è stato, “Notte Brava” ha incontrato sul suo cammino il “Bairo Calcio” che in quel del “Centro” aveva già dato il via ai festeggiamenti per le imminenti festività natalizie. C’erano tutti, il Presidente Amos Merolla, l’allenatore Giamblanco Giuseppe, i dirigenti: Amos Sergio, Medaina Alain, Amore Pier Luigi, la squadra al completo con il capocannoniere Cupane Salvatore ed è stato fantastico vedere dal vivo l’esistenza di una forte sinergia fra il calcio e la musica, che per un calciatore può essere compagna, complice, sottofondo e motivatrice. Mina l’ha ricordato in suo brano, “La palla è rotonda”:“… la musica resta nella memoria, così come l’azione più esaltante o il goal più bello”. Lo stesso Berazot, che ci portò sul tetto del mondo nel 1982, disse: “Il calcio non è diverso dalla musica, anche in campo contano l’affiatamento e il cuore, l’estro e la grinta, al momento giusto ci sta bene un assolo, ma lo spartito devono conoscerlo bene tutti”
Così la festa, la serata speciale, il freddo inverno, sciolto nel calore della musica proposta da D.J. Andrea Chiadò e dal vocalist Luca Torresan, è stata di tutti, della moltitudine di ragazzi e ragazze, molti in livrea natalizia, del Bairo Calcio e dei clienti abituali del “Centro”, che non si sono sottratti all’abbraccio giovanile e sincero regalato da “Notte Brava”, maestra nel far risaltare, in quello che è stato un vero e proprio spettacolo, gli elementi fondamentali, non solo della musica, non solo del calcio, ma della vita: melodia, armonia, rispetto e ritmo.
In ultimo, perché è giusto sottolineare la bravura di un gruppo di amici, di studenti e di chi alla necessità di fare impresa abbina l’amore per la propria Terra, quando si assiste ad uno spettacolo così ben riuscito, che non ricorre certo abitualmente, si può dire, senza timor di smentita, di essere di fronte ad un vero e proprio kolossal, partorito dall’inventiva di persone, più e meno giovani, capaci di una visione, quasi mistica, che unisce estetica, spiritualità e rituale, dove la musica non è solo mero intrattenimento, ma strumento per intraprendere un viaggio profondo e un catalizzatore di emozioni e risposte fisiche.





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