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Gabriella Vai in finale a The Voice Senior: una vita tra musicoterapia, arte e ricerca

La cantante si è aggiudicata l'ingresso in finale lo scorso venerdì. Sciolze, Gassino e tutta la collina tifano per lei

Gabriella Vai in finale a The Voice Senior: una vita tra musicoterapia, arte e ricerca

Gabriella Vai in finale a The Voice Senior: una vita tra musicoterapia, arte e ricerca

Non è un approdo improvviso, né un colpo di fortuna televisiva. L’arrivo di Gabriella Vai in finale a The Voice Senior ha il passo lungo delle storie che maturano nel tempo, attraversano strade e tornano a farsi sentire quando meno te lo aspetti. Venerdì 19 dicembre, su Rai 1, la cantante di Sciolze sarà tra le protagoniste dell’ultimo atto del programma, dopo aver conquistato la finale nella puntata andata in onda venerdì 12 dicembre.

Sul palco ha portato “La compagnia” di Lucio Battisti, ma dentro quell’interpretazione c’era molto di più di una canzone. C’era una voce che non cerca l’effetto, ma la verità; un modo di stare sul palco che non forza l’emozione, ma la lascia arrivare. È così che Gabriella Vai ha costruito, passo dopo passo, il suo percorso all’interno del programma, fino alla scelta che l’ha portata a rappresentare il team Bertè nella finale.

Chi ha seguito la trasmissione dall’inizio sa che la sua non è mai stata una presenza neutra. Gabriella Vai non canta soltanto: racconta, scava, ascolta. Porta sul palco un’identità artistica che nasce fuori dai confini del talent e che affonda le radici in una vita fatta di musica, poesia, ricerca e musicoterapia. Una visione in cui la voce non è solo strumento espressivo, ma atto di relazione, di cura, di memoria.

La sua storia musicale comincia molto prima della televisione. Comincia da bambina, su un balcone di paese, su un pullman diretto al mercato, tra le prime monete guadagnate cantando. Cresce negli anni tra palchi italiani e internazionali, nelle stagioni all’estero, nelle terrazze di Monte Carlo, nei locali tedeschi dove il silenzio del pubblico diventa rispetto. Si consolida negli incontri che segnano una carriera e nelle scelte di studio che la portano a confrontarsi con il metodo funzionale della voce e con una concezione del canto come equilibrio profondo tra corpo ed emozione.

Dentro The Voice Senior tutto questo si sente. Nella postura, nel fraseggio, nella capacità di abitare il silenzio tanto quanto la nota. È nel modo in cui Gabriella Vai riesce a rendere riconoscibile ogni brano senza stravolgerlo, facendolo passare attraverso la propria esperienza.

L’accesso alla finale ha acceso anche l’attenzione del territorio. Sciolze segue con partecipazione il cammino di una concittadina che, pur avendo calcato palchi lontani, non ha mai reciso il legame con le colline da cui proviene. Un sostegno discreto, fatto più di ascolto che di clamore, in linea con il carattere della sua protagonista.

La finale del 19 dicembre non rappresenta un punto di arrivo definitivo, ma una tappa simbolica. Per Gabriella Vai, la musica non è mai stata una corsa lineare, bensì un movimento circolare: si allontana, ritorna, si trasforma. Arrivare all’ultimo atto di The Voice Senior significa portare su un grande palco nazionale una storia artistica che esisteva già, ma che ora trova un nuovo spazio di risonanza.

Qualunque sarà l’esito, una cosa è già chiara: quella voce nata sulle colline di Sciolze ha attraversato il tempo senza perdere direzione. E venerdì 19, in finale, non canterà per dimostrare qualcosa, ma per essere esattamente ciò che è sempre stata.

Gabriella Vai

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