Cerca

Attualità

Il Grande Fratello Vip punta sul super–cast e accende i riflettori su Gabriel Garko

Nella casa della trasmissione, oltre all'attore originario di Settimo Torinese, sarebbero pronti ad entrare anche Rocco Siffredi, Donatella Rettore e Loredana Lecciso

Gabriel Garko e Rocco Sifferdi

Gabriel Garko e Rocco Sifferdi

Altro che “casa più spiata d’Italia”: stavolta, per contenere la quantità di nomi che continuano a rimbalzare da un giorno all’altro, servirebbe davvero un castello. Il presunto cast della prossima edizione del Grande Fratello Vip – o Gold, se davvero il rebranding dovesse prendere forma – assomiglia ormai più a un inventario in continua espansione che a una lista ragionata di concorrenti. Da Rocco Siffredi a Donatella Rettore, da Katia Ricciarelli a Loredana Lecciso con la figlia Jasmine: una parata di mondi e generazioni, di icone, scandali e storie incrociate. Una giostra continua di nomi che si rincorrono e si smentiscono a velocità social.

Ma dentro questo enorme frullatore mediatico, c’è un nome che più di tutti sta rubando la scena.
Un nome che evoca immediatamente un’epoca della televisione italiana, un volto che le fiction hanno trasformato in mito.
Un attore che porta con sé carisma, fragilità, storia personale e un percorso artistico fatto di picchi clamorosi, ritiri improvvisi e ritorni applauditi.

Quel nome è Gabriel Garko.

All’anagrafe Dario Oliviero, nato a Torino il 12 luglio 1972 e cresciuto a Settimo Torinese, Garko è uno di quei personaggi che cambiano inevitabilmente la fisionomia di un programma. Non è un concorrente qualunque: è un simbolo. È una parte della storia della fiction italiana. È un uomo di spettacolo che ha attraversato, spesso da protagonista, trent’anni di televisione e cinema.

La sua storia ha radici semplici: padre pasticcere vicentino, madre messinese, tre sorelle, e una fisicità fuori dal comune che a 18 anni lo porta a vincere il titolo di Mr. Settimo Torinese e, l’anno successivo, quello de Il più bello d’Italia. Un passaggio che lo lancia nel mondo dello spettacolo, tra fotoromanzi, balletti televisivi e i primi ruoli sullo schermo.

Da lì, la sua carriera conosce un’accelerazione vertiginosa.

Gli esordi sono già da protagonista. Nel 1995 il cortometraggio Troppo caldo, presentato a Venezia, lo mette sotto l’obiettivo del grande pubblico. Poi arrivano le fiction, a ritmo serrato: Una donna in fuga (1996), Angelo nero (1998), e soprattutto una lunga serie di miniserie e film per la tv che lo trasformano nel volto più espressivo della serialità italiana.

Garko compare in commedie, thriller, melodrammi e opere corali, lavorando con registi come Beppe Cino, Salvatore Samperi, Luigi Parisi, e recitando accanto a Ben Gazzara, Massimo Ranieri, Giuliana De Sio, Sonia Grey, Manuela Arcuri e Virna Lisi.

Poi arriva il ruolo che gli cambia la vita: Tonio Fortebracci, protagonista di L’onore e il rispetto. È il 2006 quando il Paese scopre un personaggio che mischia crudeltà, magnetismo, tragedia e fascino oscuro. Garko diventa un fenomeno pop. Il pubblico lo ama, le fiction con lui diventano campionesse d’ascolti. Il mito si consolida.

Negli anni seguenti si alternano sequenze di successi: Il sangue e la rosa, Il peccato e la vergogna, Caldo criminale, Rodolfo Valentino – La leggenda. A Sanremo, nel 2016, il suo nome diventa ancora più popolare quando affianca Carlo Conti, Virginia Raffaele e Madalina Ghenea.

Poi, all’improvviso, la scelta sorprendente: il ritiro dalle scene.

Negli anni successivi Garko vive lontano dal set. La vita privata entra spesso nel dibattito pubblico, soprattutto quando – nel 2020 – sceglie di fare coming out proprio al Grande Fratello Vip, in un momento che molti ricordano come una delle scene più intense della tv recente.

Racconta di relazioni lunghe e importanti, della difficoltà di essere se stesso nella macchina dello spettacolo, del bisogno di trovare un equilibrio personale che per molto tempo gli era mancato.

Oggi vive a Zagarolo, circondato dai suoi animali, in una villa immersa nel silenzio. Una vita più privata, più misurata, lontana dal clamore. Almeno finora.

È qui che lo scenario di un suo possibile ingresso nella “casa più spiata d’Italia” diventa qualcosa di più di un’indiscrezione. Se Garko varcasse davvero quella porta rossa, il programma assumerebbe un peso narrativo radicalmente diverso.

Perché Garko è un personaggio che porta con sé: una carriera imponente, che parte dal Piemonte e attraversa 30 anni di spettacolo italiano; una storia personale complessa, con momenti di grande esposizione e di altrettanto grande vulnerabilità; un rapporto profondo con il pubblico, che negli anni lo ha visto cambiare, cadere, rialzarsi, reinventarsi; un precedente legame emotivo con il Grande Fratello, proprio per il coming out del 2020, uno dei momenti più visti e commentati della televisione recente.

Mettere Garko nella casa significherebbe intrecciare memoria televisiva, fascino, curiosità, nostalgia e contemporaneità. Una miscela perfetta per un reality che punta dichiaratamente a una stagione di svolta.

Accanto a lui, le indiscrezioni dei casting parlano di universi lontanissimi tra loro:
Rocco Siffredi e la sua narrazione senza filtri, Donatella Rettore con il suo carisma selvatico, Katia Ricciarelli che porta in dote mezzo secolo di musica lirica, Loredana Lecciso con la figlia Jasmine, dinamica che aggiungerebbe un livello “generazionale” capace di far esplodere storyline già potenziali in partenza.

La produzione, parallelamente, ha già provinato numerosi influencer, segno di un reality che non vuole rinunciare al flusso social, ai numeri immediati, alle community già formate.

Il rischio – o la promessa, dipende dai punti di vista – è quello di costruire la versione più affollata, chiassosa, esplosiva della storia del Grande Fratello.

Da settimane si parla di un rebranding in Grande Fratello “Gold”, forse per celebrare vent’anni di storia televisiva. Ma in realtà, oggi, poco importa il nome. Ciò che colpisce è la potenza del cast potenziale, la sua varietà, la sua volontà di precostruire dinamiche che il pubblico potrà osservare dal primo giorno.

Perché chiunque entrerà, entrerà all’interno di un contesto già fortemente narrativo, già atteso, già sezionato dall’opinione pubblica.

E in mezzo a tutti, il nome che più rimbalza nelle conversazioni, nei forum e negli ambienti televisivi resta lui: Gabriel Garko, il ragazzo cresciuto a Settimo Torinese diventato icona nazionale, che oggi potrebbe essere pronto a rimettersi in gioco proprio nel reality che, cinque anni fa, aveva simbolicamente riaperto la sua storia personale.

Se davvero accadesse, il Grande Fratello non avrebbe solo un concorrente in più.
Avrebbe un protagonista narrativo, un pezzo di immaginario collettivo, una figura capace di far dialogare il pubblico di ieri e quello di oggi.

Per ora resta tutto nell’area delle suggestioni. Ma ogni giorno che passa l’ipotesi si rafforza. E nel cast “da castello” che sta prendendo forma, il ruolo centrale potrebbe essere proprio il suo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori