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Costume e società

Luciana Littizzetto spiazza tutti a Tú Sí Que Vales: un elogio irresistibile agli ultimi che emoziona il pubblico

Una lettera ironica e commovente dedicata a chi perde sempre, tra battute fulminanti e una lezione di umanità che conquista lo studio

Luciana Littizzetto spiazza tutti a Tú Sí Que Vales:

Luciana Littizzetto spiazza tutti a Tú Sí Que Vales:

La puntata di Tú Sí Que Vales andata in onda ieri sera ha regalato uno dei momenti più intensi e sorprendenti della stagione grazie a Luciana Littizzetto, che ha interrotto il ritmo dello show per dedicare un vero e proprio elogio degli ultimi — un messaggio ironico, tenero e profondamente umano rivolto a chi, nella vita, non vince mai.

La comica entra in scena mentre le chiedeno una lettera. Lei ribatte con il suo stile inconfondibile: non una lettera, ma «un messaggio che volevo mandare a quelli che perdono». E da lì parte un monologo che diventa subito virale.

Con la voce di chi sa mescolare comicità e verità, Luciana pronuncia parole che toccano e fanno sorridere allo stesso tempo: «Voglio fare un elogio degli ultimi, di quelli che perdono, di quelli che non si classificano mai, di quelli che non hanno mai vinto una mazza. Io ai campioni li applaudo mai perdenti, li abbraccio».

Poi affonda nella sua poetica irresistibile, ricordando che dietro ogni vittoria ce ne sono mille mancate: «Io all'uno su mille che ce la fa rispondo che gli altri 999 sono altrettanto in gamba. Le vittorie in una vita si contano sulle dita di una mano e le sconfitte sulle zampe di un millepiedi».

Il pubblico ride, ma ascolta. Luciana, dalla pedana, continua: «Per questo voglio fare un elogio del secondo, del terzo posto, della medaglia di legno, di quella di pongo e giù, giù, fino alla medaglia di sugo sulla maglia».

L’applauso si fa più caldo quando allarga l’abbraccio immaginario a chi non ha vetrine da mostrare:
«Voglio essere vicina anche a chi è così scarso che non arriva nemmeno al blocco di partenza e si ferma nello spogliatoio. Voglio abbracciare tutti quelli che hanno la mensola dei trofei vuota. Senza neanche una coppina grossa così, senza nemmeno una coppa del nonno, vuota come il frigo quando torni dalle ferie».

La chiusura è una piccola lezione di vita mascherata da battuta:
«Tanto l'importante nella vita non è né vincere né perdere, è giocare. Quindi gioca al massimo e perdi al massimo e accogli la sconfitta con grazia.»

Lo studio esplode: «Brava Luciana!». Il pubblico si alza, unendo risate e commozione. In un talent fatto per esaltare chi ce la fa, Littizzetto riesce a celebrare chi resta indietro, ricordando che l’umanità, spesso, si trova proprio lì.

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