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11 Dicembre 2025 - 19:59
Matteo Filippin
Lo chiamano “un risultato concreto”, ma allo stesso tempo “non conclusivo”. Dopo oltre un anno di interrogazioni, solleciti e confronti con i residenti, il gruppo di opposizione Lanzo Per Noi incassa l’esito dello studio tecnico elaborato dalla Città Metropolitana di Torino sulla SP729 in località Oviglia, una delle arterie più delicate del territorio perché rappresenta l’accesso diretto all’Ospedale Mauriziano. È un punto che il capogruppo Matteo Filippin aveva portato in Consiglio comunale già nel luglio 2024, chiedendo che la questione della sicurezza su quel tratto venisse finalmente affrontata con strumenti adeguati e non più rimandata.
LPN rivendica che la spinta sia arrivata proprio da quell’interrogazione e dal lavoro costante degli ultimi mesi. Nel comunicato diffuso il 26 novembre, il gruppo parla di un risultato ottenuto “grazie alla nostra costante attenzione e ai numerosi confronti con i residenti”, sottolineando come il tema sia stato portato “all’attenzione degli organi competenti” e abbia trovato ascolto nelle istituzioni. Un passaggio politico che Filippin definisce significativo perché interrompe anni di immobilismo su un tratto stradale in cui si sommano velocità eccessiva, carreggiata ridotta e totale assenza di percorsi protetti.
Lo studio della Città Metropolitana, descritto come “dettagliato” e tecnicamente coerente con le criticità evidenziate, propone interventi precisi: attraversamenti pedonali a raso dotati di segnaletica luminosa e piattaforme rialzate estese. È la prima volta che si ragiona su soluzioni ingegneristiche mirate per quell’area, ed è questo, per LPN, il valore dell’analisi. Un punto di partenza, non di arrivo.

Filippin lo dice apertamente: “Aver ottenuto uno studio tecnico di fattibilità dalla Città Metropolitana è un risultato significativo, che premia il nostro lavoro di ascolto e vigilanza. Tuttavia, lo ribadiamo con forza: questo studio non è il punto di arrivo, ma la base tecnica da cui si deve partire.”
Il gruppo, però, non manca di evidenziare una mancanza: nello studio, spiegano, “nulla è stato evidenziato” sul quadro più ampio della viabilità previsto dal Piano Regolatore Generale Comunale, che da anni comprende opere come via Peroglio, Lessona, Sant’Anna e Cates. Interventi pianificati, discussi e rinviati, che secondo LPN dovrebbero rappresentare l’ossatura della riorganizzazione del traffico e non essere sistematicamente ignorati. È un richiamo alla coerenza urbanistica: ogni scelta sulla SP729, sostengono, deve inserirsi in un disegno complessivo.
Da qui la seconda metà del comunicato, quella in cui l’opposizione lancia un messaggio diretto all’Amministrazione comunale. LPN invita infatti a non fermarsi alla “mera valutazione dei costi”, perché la sicurezza non può essere considerata una spesa da contenere ma un investimento sulla qualità della vita e sul ruolo strategico dell’ospedale nel territorio. Il gruppo insiste sulla necessità di mettere in moto una programmazione vera, che definisca nel concreto come procedere.
Per LPN, la priorità adesso è trasformare lo studio tecnico in un percorso politico: individuare quali degli interventi suggeriti dalla Città Metropolitana siano realizzabili nel breve periodo; scegliere soluzioni sostenibili, efficaci e non invasive; muoversi subito per intercettare risorse esterne, dialogando con Regione, GAL e altri enti sovracomunali per evitare che l’onere ricada interamente sulle casse comunali.
Il messaggio finale del gruppo è scandito in tre frasi che Filippin definisce un invito ma anche un impegno morale verso la comunità: “Facciamo subito ciò che possiamo fare. Programmiamo ciò che dobbiamo fare. Cerchiamo le risorse per fare tutto il resto. La sicurezza non aspetta, e il territorio lo chiede.”
Il dibattito ora passa nelle mani dell’Amministrazione. Lo studio, rivendica LPN, è stato ottenuto. La tecnica ha fatto il suo. La politica, però, deve ancora cominciare.
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