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Astrosamantha trascina 1.500 studenti nel viaggio tra le stelle a Giovedì Scienza

Cristoforetti racconta il lancio, la vita in orbita e il ritorno sulla Terra davanti alle scuole di Torino

Astrosamantha trascina 1.500 studenti nel viaggio tra le stelle a Giovedì Scienza

Astrosamantha trascina 1.500 studenti nel viaggio tra le stelle a Giovedì Scienza (immagine di repertorio)

Il teatro Colosseo di Torino si è trasformato in un punto d’osservazione privilegiato sullo spazio quando Samantha Cristoforetti è apparsa sul palco di Giovedì Scienza, accolta da un’ovazione che raramente si riserva a una scienziata. Davanti a lei 1.500 bambini e bambine, arrivati da 56 classi di 20 scuole della città e della provincia, pronti a seguirla in un viaggio a 400 chilometri sopra la Terra, dentro la Stazione Spaziale Internazionale.

Cristoforetti ha aperto l’incontro con un racconto che ha subito catturato la sala: il momento esatto del lancio. Ha descritto l’accensione dei motori come un istante di «esplosione di gioia», un sentimento inatteso perfino per chi, come lei, aveva trascorso anni ad addestrarsi per riuscire a sedersi su quella capsula. La felicità mista alla consapevolezza di aver raggiunto un obiettivo inseguito a lungo è diventata il cuore del suo messaggio ai più giovani: qualunque sia il vostro sogno, vi auguro di provare ciò che ho provato io nel raggiungere il mio.

Samantha Cristoforetti

Il racconto della vita quotidiana in orbita ha aperto uno dei momenti più attesi: come ci si lava, come si mangia, come ci si muove in un ambiente dove si galleggia pur esistendo la gravità. Gli studenti hanno ascoltato con attenzione quando l’astronauta ha mostrato come si prepara una specie di “tortilla” di pollo al curry, partendo da buste studiate appositamente per le missioni. E ancora più entusiasmo ha suscitato il capitolo dedicato alle feste di compleanno: impossibile cucinare una torta, ma possibile ricrearne l’illusione grazie alla creatività di alcuni colleghi che assemblavano biscottini, frutta secca, creme, ricavandone dolci che sembravano veri.

Ma il ritorno sulla Terra, ha spiegato Cristoforetti, è tutt’altro che immediato. Al rientro tutto «è pesantissimo», perché il cervello deve reimparare a soppesare ogni gesto, a ricordarsi che gli oggetti non fluttuano più. Una fase tanto delicata quanto affascinante per chi, come lei, ha trascorso lunghi periodi in microgravità.

Lo sguardo finale è rivolto al futuro e all’Europa: Cristoforetti ha espresso il desiderio che «chi vorrà fare l’astronauta possa viaggiare su un mezzo europeo». Un auspicio che apre un capitolo che riguarda la ricerca, la politica spaziale e la capacità dell’Unione di investire in infrastrutture autonome.

L’incontro, nato per raccontare la scienza ai ragazzi, si è trasformato così in una lezione di immaginazione e di possibilità. Un invito, mai esplicito ma tangibile, a far coincidere la curiosità con lo studio e lo studio con l’ambizione. Perché, come ha dimostrato Astrosamantha, le stelle non sono lontane quanto sembrano.

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