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11 Dicembre 2025 - 01:00
A Volpiano la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è arrivata in anticipo, ma non per questo ha pesato di meno. Anzi: venerdì 28 novembre, nella sala polivalente “Maria Foglia”, l’Istituto Comprensivo ha dato vita a un momento di quelli che lasciano un segno, perché costruiti con la cura, la fantasia e l’innocenza che solo una scuola sa mettere insieme quando decide di raccontare l’inclusione.
Le classi hanno portato in scena il loro modo di vedere il mondo: disegni pieni di colore, cartelloni che sembravano abbracciarsi a vicenda, libri autoprodotti che profumavano di impegno e contenuti multimediali. Ognuno diverso dall’altro, ognuno indispensabile. È questo, dopotutto, il cuore dell’inclusione: non cancellare le differenze, ma farle dialogare, trasformandole in un mosaico che funziona proprio perché nessuna tessera è uguale a un’altra.
Tra i momenti della giornata anche la presentazione dell’albo illustrato “Le farfalle di Norym”, scritto da Federico Giuseppe La Rosa, per molti ex studenti e famiglie un volto familiare, perché per anni ha insegnato proprio in questo Istituto. In un dialogo affettuoso guidato dalla docente Fiorella Miotti, l’autore ha raccontato com’è nata Norym, questa bambina che ama le farfalle e che, in un sogno, immagina se stessa e i suoi compagni dotati di ali meravigliose.

Federico La Rosa presenta il suo albo illustrato a Volpiano
"L’albo illustrato è nato grazie alle mie parole – spiega La Rosa – ma anche grazie alle immagini di Antonella Vitelli, l'illustratrice. La protagonista è Norym, una bambina straordinaria. Nelle pagine dell’albo, tra abitudini, passioni, paure e debolezze, emerge il valore dell’unicità, dell’essere differenti gli uni dagli altri".
Un racconto che si è innestato perfettamente nel percorso espositivo perché parla, con delicatezza, del viaggio di crescita di una bambina con disturbo dello spettro autistico.
“Le farfalle di Norym” è un invito a guardare la neurodivergenza senza timore o distanza, ma con la semplicità con cui la guarderebbe un bambino: come qualcosa che arricchisce, che apre a nuove forme di immaginazione, che ci spinge a uscire dai confini delle nostre abitudini. È un libro che sa parlare a tutti, piccoli e adulti, perché racconta un mondo dove l’empatia è l’unica regola da seguire.
E proprio questo spirito, a Volpiano, non è un’eccezione. È un tratto distintivo della comunità scolastica.
"Crescita e realizzazione devono essere sostenute e accompagnate da una scuola – e da un territorio – attenti, accoglienti e inclusivi. È ciò che vogliamo essere ogni giorno", ricorda la dirigente scolastica, prof.ssa Stefania Prazzoli.
La giornata si è chiusa tra sguardi fieri, applausi e quella sensazione lieve ma potente che nasce quando un paese intero si riconosce nella sua scuola.
Volpiano lo ha fatto di nuovo: ha trasformato un appuntamento ufficiale in un momento condiviso, pieno di emozione, in cui l’inclusione non è rimasta un concetto, ma si è fatta voce, colore, narrazione. E, soprattutto, comunità.
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