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Over 65, il Piemonte investe altri 5,6 milioni sull’assistenza domiciliare

Nuove risorse dal Pnrr per ampliare la presa in carico e ridurre la pressione sugli ospedali

Over 65

Over 65, il Piemonte investe altri 5,6 milioni sull’assistenza domiciliare (foto di repertorio)

La Regione Piemonte ha approvato una delibera che stanzia ulteriori 5,6 milioni di euro per rafforzare l’Assistenza domiciliare integrata destinata agli over 65. Le risorse, pari a 5.640.811 euro, arrivano dalla Missione 6 Salute del Pnrr e saranno ripartite tra le aziende sanitarie regionali per aumentare capacità, continuità e qualità dell’assistenza territoriale.

Secondo gli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, l’Adi resta «uno dei pilastri della sanità territoriale» e una delle richieste più frequenti da parte dei cittadini piemontesi. L’obiettivo dichiarato è ampliare la presa in carico delle persone anziane, sostenendo la permanenza al domicilio quando possibile e riducendo l’impatto sui reparti ospedalieri.

Il provvedimento dà attuazione al decreto ministeriale pubblicato a maggio, che ha aggiornato la ripartizione dei fondi destinati al progetto “Casa come primo luogo di cura”. Con questa delibera, la Regione integra gli obiettivi programmatici 2025, aumentando il volume delle prestazioni da garantire agli over 65 nell’ambito del Piano operativo regionale approvato nel 2023.

Gli assessori confermano la volontà di tradurre gli indirizzi del Pnrr in servizi concreti, sottolineando come il potenziamento dell’Adi risponda a più finalità contemporaneamente: migliorare l’assistenza, sostenere le famiglie, alleggerire la pressione sugli ospedali e riconoscere il ruolo degli operatori sanitari e sociosanitari nella rete territoriale.

Il rafforzamento dell’assistenza domiciliare è uno degli assi strategici individuati dal Piemonte per riequilibrare il rapporto tra cure ospedaliere e territoriali, in una fase in cui l’invecchiamento della popolazione richiede un ampliamento delle prestazioni continuative. Le aziende sanitarie dovranno ora programmare l’impiego delle nuove risorse, che si sommano ai finanziamenti già previsti.

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