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Torino sfida l’Europa: «Dateci la guida autonoma, siamo pronti a diventare il vostro laboratorio del futuro»

Lo Russo e Cirio giovedì a Bruxelles con il dossier per candidare la città a polo europeo della sperimentazione tecnologica

Torino sfida l’Europa

Torino sfida l’Europa: «Dateci la guida autonoma, siamo pronti a diventare il vostro laboratorio del futuro»

Torino prova a fare un passo avanti nella competizione europea per l’innovazione tecnologica e si candida a diventare una delle città pilota del continente nella sperimentazione della guida autonoma. Un obiettivo ambizioso, che il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio presenteranno giovedì direttamente alla Commissione Europea, illustrando un dossier costruito nelle ultime settimane insieme agli attori economici e scientifici del territorio.

L’annuncio è arrivato durante la consueta diretta radio del martedì, in cui il primo cittadino ha ricordato come Torino sia stata «una delle città che prima di altre ha iniziato a ragionare sul tema della guida autonoma» e come disponga già delle condizioni necessarie per diventare un laboratorio riconosciuto a livello internazionale. Una cultura industriale radicata, una rete universitaria attiva nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale, un ecosistema di startup e imprese automotive ancora capace di attrarre investimenti: sono questi gli elementi che, secondo Lo Russo, rafforzano la candidatura.

La sperimentazione della guida autonoma non è un progetto simbolico, ma una vera e propria piattaforma di sviluppo tecnologico. Lo Russo ha sottolineato come l’iniziativa sia in grado di «portare investimenti importanti per le nostre imprese e per le nostre startup che lavorano nel settore», aprendo nuove filiere e potenziando quelle già attive nella mobilità intelligente. Il riconoscimento europeo garantirebbe inoltre accesso a finanziamenti dedicati, indispensabili per sostenere la ricerca e i test su larga scala.

Il dossier che verrà presentato a Bruxelles punta a valorizzare questa rete integrata tra istituzioni, università, centri di ricerca e aziende, un modello che Torino sta cercando di consolidare da anni anche grazie ad altri progetti sulla smart mobility e sulla transizione digitale. Lo Russo parla di un metodo di lavoro «che ci vede sempre insieme, come sistema», una collaborazione tra Comune e Regione che nelle intenzioni dovrebbe rafforzare la credibilità della proposta piemontese agli occhi dell’Europa.

Se la candidatura verrà accolta, Torino avrebbe l’occasione di posizionarsi come uno dei principali poli continentali nella sperimentazione di veicoli senza conducente, con ricadute potenzialmente significative non solo per il settore tecnologico, ma anche per la mobilità urbana, la sicurezza stradale e il rilancio della vocazione industriale del territorio.

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