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07 Dicembre 2025 - 18:11
‘Splenderai’: l’inno d’amore di Valeria per suo figlio Gabriele
C’è un amore che non si può spiegare a parole. Un amore che prende forma, vibra nell’aria, diventa suono e luce. Per Valeria Fisichella, 45 anni, pasticcera a Caluso e musicista appassionata da sempre, quell’amore ha trovato la sua voce in una canzone dedicata a suo figlio Gabriele. Non è solo musica: è il respiro di una mamma, la forza di una famiglia, la speranza che diventa melodia.
Ha trovato nella musica il modo più potente per raccontare il suo cuore di mamma. Dopo anni di emozioni intense, di paure e incertezze, ha scritto e musicato “SPLENDERAI”, un brano che parla di coraggio e amore, pensato per accompagnare Gabriele, undici anni, che convive con la sindrome di Tourette Plus. È un abbraccio, un messaggio di speranza e forza per tutte le famiglie che affrontano sfide simili. “Non sono brava a parlare, quindi ho deciso di cantare ciò che non riuscivo a dire – racconta Valeria –. Ogni nota è un abbraccio per mio figlio. Ci vuole una grande forza per prendere in mano la propria vita, ma la grazia più grande è imparare a capirsi e ad accettarsi. Solo così si può finalmente SPLENDERE e vivere al meglio.”

Valeria Fisichella
Valeria canta da quando aveva appena tre anni. Cresciuta tra cori di famiglia, chitarre e pianoforti, ha esplorato il mondo della musica con passione. “Mia sorella mi insegnava a fare i cori mentre lei cantava, e da lì è nata la mia passione per la musica. Ho iniziato a suonare la chitarra perché lei suonava e anche il nostro fratello più grande. Cantavamo nel coro della chiesa e crescendo ho studiato canto al Leone Sinigaglia di Chivasso, intorno al 2001, poi pianoforte, batteria e armonia musicale.”
Il suo percorso musicale è intenso: ha fatto parte del gruppo rock pop Kybra, esibendosi nei locali, nelle piazze e in alcune comparsate televisive. Dal 2005 collabora con il gruppo pinerolese Le Malecorde, guidato dal cantautore Giovanni Battaglino, e nello stesso periodo è corista della Soul Band 2, capitanata dalla voce potente di Mauro Navazio e dal chitarrista Franco Rivagli. Queste esperienze l’hanno arricchita, ma la sua vera passione è lavorare in studio di registrazione, trasformando emozioni in note.
“Ho messo in musica tutto quello che ho provato fin dall’inizio di questo percorso: confusione, paura, tristezza, rabbia, ma anche la consapevolezza che mio figlio è un dono prezioso, pieno di sorprese meravigliose,” racconta Valeria.
E dietro questa canzone c’è Gabriele, il vero cuore della storia. Un bambino come tanti, al primo anno di media a Chivasso, con una passione travolgente per la musica e il calcio, ma con una sfida in più. La sindrome di Tourette Plus si è manifestata tra i cinque e sei anni con scatti di rabbia improvvisi, tic agli occhi e suoni involontari. All’inizio i genitori pensavano fossero capricci, ma poi, con pazienza e ricerca, hanno trovato medici esperti: la Dott.ssa Roberta Galentino e il Prof. Mauro Porta di Milano, che seguono Gabriele con dedizione e competenza.
Ma se la sindrome rappresenta una difficoltà, la musica diventa la sua ancora. A sette anni, durante una sfilata, rimane incantato dal trombone; l’anno successivo un sassofonista gli mostra il sax, e nasce un amore che non finirà mai. Quando suona, tutto intorno si dissolve: i tic si attenuano, la mente si calma, e il mondo diventa un luogo sicuro. Gli insegnanti Lorenzo Franchi e Alessandra Scimone lo seguono con dedizione, ma il vero motore è l’amore della famiglia.
Poi c’è stata la magia della collaborazione: Valeria ha realizzato il progetto con amici musicisti che per lei sono famiglia. A partire dal nipote Giacomo Fisichella, che ha aiutato a produrre il brano nel suo studio di registrazione, Eddy Franco alla batteria, il Maestro Fabrizio Montagner a viola e violino, Stefano Cau al basso e chitarra elettrica, con il sostegno del Maestro Lorenzo Franchi e i consigli di molti altri amici musicisti. “Mi sento molto fortunata,” racconta Valeria.
Hanno lavorato a tempo perso, mese dopo mese, costruendo un vero inno alla speranza. Non convenzionale, perché Valeria è una musicista “fuori dagli schemi”: ogni strumento lo sente già suonare mentre scrive le parole, e ogni nota nasce dal cuore. “Penso di aver tirato fuori esattamente quello che avrei voluto dire. Tutto questo trascinata dall’amore.”
Il brano uscirà su tutte le piattaforme il 13 dicembre, giorno in cui avrebbe compiuto gli anni suo padre, grande ammiratore di Gabriele. Un gesto carico di emozione che rende la canzone ancora più speciale.(Clicca qui)
La storia di Gabriele e Valeria è un messaggio di forza e speranza: la sindrome di Tourette non definisce un bambino, ma l’amore, la passione e il talento che lo circondano sì. “Spenderai” è più di una canzone: è un abbraccio, un invito a credere in se stessi, a trasformare la sfida in forza, le difficoltà in note e a splendere nonostante tutto.
E poi, in questa storia di coraggio e amore, non c’è solo la voce di Valeria e i suoni di Gabriele. C’è anche il sostegno di Manuel, il papà, presenza solida e silenziosa, capace di trasformare ogni giorno in un passo avanti. Lui è il primo a emozionarsi ogni volta che Valeria canta o che Gabriele imbraccia il suo strumento. “Gabriele ci insegna la forza vera — dice —. Ogni sua conquista è una gioia per tutti noi. Siamo una squadra, sempre dalla sua parte.”
Accanto a loro c’è la sorellina Adele, quattro anni: la fan più piccola, ma sicuramente la più entusiasta. Quando la mamma prova una canzone, lei balla; quando Gabriele suona, lei applaude più forte di tutti. Sono loro quelli che credono sempre, che non saltano mai un’esibizione, nemmeno quelle improvvisate in cucina. Una famiglia che canta insieme, cresce insieme, si sostiene sempre. Perché quando c’è amore vero, la musica diventa ancora più bella.
Perché la vera magia non è nell’essere perfetti, ma nel vivere ogni istante con autenticità, circondati dall’affetto di chi ci ama. E nella musica di Valeria, tra le mani di Gabriele e le note di “Spenderai”, quella magia diventa reale.

Gabriele Somma

Gabriele con la mamma, il papa e la sorellina



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