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07 Dicembre 2025 - 18:37
I creatori del cineforum: Simone Zanada e Andrea Lombardo
Per due venerdì sera al mese la Biblioteca Archimede cambia volto, diventando non più solo luogo di studio ma spazio vivo e animato, grazie a un evento che in meno di un anno è diventato uno dei riferimenti culturali più significativi della zona. Si tratta del cineforum “Visioni e Voci”, un appuntamento gratuito e in continua crescita, che richiama un pubblico affezionato composto per lo più da ragazzi tra i diciotto e i ventisette anni, pur rimanendo aperto a tutte le età. Dalla sua nascita, l’iniziativa ha già portato in sala oltre quindici film distribuiti in tre filoni tematici, costruendo un percorso coerente e riconoscibile. Ogni incontro inizia con una breve introduzione del tema della serata, come una bussola per seguire meglio la visione, e si conclude — per chi desidera fermarsi — con un dibattito aperto e informale in cui si commenta il film e si condividono riflessioni. Nel tempo, il cineforum ha consolidato una partecipazione stabile, riunendo in media una cinquantina di persone e confermandosi come uno spazio d’incontro e confronto molto apprezzato.
Il progetto nasce al termine del 2024 da due ragazzi settimesi, Simone Zanada e Andrea Lombardo, che si sono conosciuti durante il servizio civile proprio alla Biblioteca Archimede. Da un incontro casuale è nata una collaborazione che ha presto trovato forma: «In biblioteca ci incoraggiano tanto a provarci, a portare avanti le nostre idee, le nostre passioni. È stato quello a farci scattare la scintilla», racconta Simone.
Nel territorio piemontese non mancano rassegne cinematografiche, ma la maggior parte si concentra nei centri più grandi o in realtà culturali strutturate. A Settimo Torinese, invece, “Visioni e Voci” si è ritagliato uno spazio unico, diventando in pochissimo tempo uno dei pochissimi cineforum continuativi e incentrati sulla partecipazione attiva del pubblico. Un appuntamento che intercetta un’esigenza in forte crescita: la ricerca, da parte dei giovani, di incontrarsi, condividere idee ed emozioni, e non solo contenuti. Qui si parla liberamente, senza timore di “non sapere abbastanza”, e ci si ascolta, interpretando scene e creando così una piccola comunità che ogni due venerdì del mese si ritrova per scoprire che anche un film già visto può dire qualcosa di nuovo se lo si guarda con altri occhi accanto. «La cosa più bella è stata vedere che alle persone piaceva davvero: non solo le proiezioni, ma tutto il percorso che costruivamo attorno ai film».
Ogni rassegna cinematografica, infatti, ha un filo rosso e un’idea da percorrere insieme. Si parla di salute mentale — dai vortici di Trainspotting alle fragilità di The Whale — della storia dell’intelligenza artificiale nel cinema, fino all’attuale tema dell’equilibrio, inaugurato dalla proiezione del celebre film di animazione giapponese Principessa Mononoke del regista Miyazaki. Le scelte non sono mai casuali: si alternano film di culto a titoli di nicchia, anime e cinema d’autore, per offrire sguardi diversi e accessibili. Il successo del progetto si colloca in un contesto più ampio: negli ultimi anni le biblioteche sono tornate a essere spazi civici e luoghi di aggregazione, soprattutto per i giovani. Eventi come questo rispondono a tale bisogno e, come spiegano i due ragazzi, «Siamo in biblioteca, un luogo culturale. E il cinema è cultura. Per questo volevamo incentivare al dialogo».
Gli ultimi incontri dell’anno sono in programma venerdì 12 dicembre e venerdì 19 dicembre, ma il progetto continua a espandersi: la Biblioteca Archimede crede nell’iniziativa tanto da confermare due nuovi filoni per il 2026 e sostenere un’estensione dedicata a famiglie e bambini, con laboratori creativi pensati proprio per i più piccoli.
La forza del cineforum “Visioni e Voci” si trova soprattutto nell’equilibrio generatosi tra i due ragazzi: Simone, con un approccio più accademico, e Andrea, guidato da una passione istintiva e con un occhio allenato al cinema recente. «Ci compensiamo», confessano. Due modi di guardare, due sensibilità, ma un unico obiettivo: far parlare il cinema, creando uno spazio di condivisione, incontro e curiosità. E, come dicono loro con un sorriso, «È bello vedere che funziona. Ma soprattutto, è bello farlo insieme».

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