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Un bacino che non parte mai: tra proroghe infinite e riunioni rinviate il progetto resta fermo al palo

Le nuove scadenze regionali e lo stallo politico sul Lotto 4 riaprono il dibattito su un’opera strategica ma ancora sospesa tra carte e decisioni mancate

Un bacino che non parte

Un bacino che non parte mai: tra proroghe infinite e riunioni rinviate il progetto resta fermo al palo

La vicenda del Bacino di Laminazione, da anni al centro del dibattito amministrativo e politico, conosce un nuovo capitolo fatto di proroghe, documenti rinviati e appuntamenti istituzionali che faticano a trovare una data condivisa. Un percorso tortuoso che conferma quanto l’opera, considerata strategica per la sicurezza idraulica del territorio, resti imbrigliata tra passaggi tecnici e tensioni interne alla politica locale. È la Regione Piemonte, questa volta, a scandire il tempo: con una nota ufficiale ha accolto la richiesta del Comune e fissato una nuova scadenza al 1° giugno 2026 per la consegna della documentazione integrativa necessaria alla procedura di VIA, la Valutazione di Impatto Ambientale. Una proroga ampia, che rimette in movimento un iter più volte rallentato e che testimonia la complessità del progetto, ancora lontano da una definizione operativa.

La documentazione integrativa richiesta dagli uffici regionali, infatti, rappresenta un passaggio decisivo. Senza quelle carte, la VIA non può avanzare, con il rischio di paralizzare ulteriormente un’opera che avrebbe dovuto procedere spedita. La scelta del Comune di chiedere più tempo è stata accolta senza obiezioni da Torino, ma apre inevitabilmente un interrogativo politico: perché un cantiere ritenuto prioritario necessita continuo tempo aggiuntivo per la sua istruttoria?

A complicare il quadro c’è poi la questione del Lotto 4, oggetto di un confronto acceso tra maggioranza e minoranza. La discussione riguarda l’ipotesi di reiterare i fondi originariamente stanziati per questo segmento dell’opera, destinandoli – come proposto dal consigliere Ponchia – a interventi complementari, da valutare però nel dettaglio. Una decisione delicata, che richiede uniformità d’intenti tra Comune e Regione, oltre che chiarezza sulle reali priorità del progetto.

La riunione di coordinamento convocata presso la Regione, inizialmente fissata per il 2 dicembre 2025 alle ore 9, non si è tenuta. La data, concordata tra il sindaco, i funzionari regionali e l’assessore Merlo, non ha ottenuto il via libera del consigliere di minoranza, generando così un nuovo rinvio. È un episodio che, pur amministrativamente marginale, riflette un clima di fragilità decisionale attorno a un’infrastruttura che richiederebbe invece compattezza e visione comune.

La Regione sta ora riprogrammando l’incontro, che verrà comunicato nelle prossime settimane. Ma la sensazione è che ogni slittamento alimenti un’attesa che dura già da troppo tempo, lasciando cittadini e amministratori in una sospensione che non giova a nessuno. Il bacino di laminazione, nelle intenzioni, dovrebbe essere un presidio per la sicurezza idraulica, un’opera di modernizzazione e prevenzione. Nella realtà, continua a rimanere intrappolato tra iter tecnici complessi, posizioni politiche divergenti e una progettazione che fatica a trovare continuità.

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