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Industria, sicurezza e sfide globali: a Torino l’Aerospace & Defense Meetings segna la nuova corsa allo spazio

Crosetto richiama all’autonomia strategica, Pontecorvo avverte sulle vulnerabilità cyber mentre Torino si conferma crocevia dell’aerospazio

Industria, sicurezza e sfide globali: a Torino l’Aerospace & Defense Meetings segna la nuova corsa allo spazio

Industria, sicurezza e sfide globali: a Torino l’Aerospace & Defense Meetings segna la nuova corsa allo spazio (foto: Crosetto e Pontecorvo)

A Torino, all’Oval Lingotto, l’edizione 2025 degli Aerospace & Defense Meetings non è solo un appuntamento fieristico: è la fotografia di un settore che oggi definisce identità, sicurezza nazionale e peso geopolitico del Paese. Nel messaggio inviato alla platea internazionale, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha scelto una linea netta. L’aerospazio italiano è una delle “vere grandi eccellenze nazionali”, settimo al mondo e quarto in Europa, un comparto che non genera soltanto ricchezza ma che contribuisce in modo diretto alla sicurezza, all’autonomia strategica e alla capacità del Paese di sviluppare tecnologie proprie. Torino, per tre giorni, diventa il punto di incontro dell’intera filiera, dalle aziende leader ai distretti regionali, dai grandi contractor ai fornitori di tecnologie avanzate.

Crosetto ha descritto il nuovo contesto globale come un terreno di competizione “forte e intensa”, dove lo spazio non è più confinato alla ricerca scientifica o alla conquista simbolica, ma è un dominio critico, popolato da infrastrutture considerate da molti Stati veri e propri obiettivi militari. Telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra, sicurezza dei dati: tutto passa attraverso reti satellitari che ormai costituiscono un’infrastruttura essenziale. In questa cornice, ha insistito il ministro, nessun Paese può dirsi sicuro senza una filiera industriale solida, senza formazione adeguata e senza la capacità di proteggere gli spazi fisici, digitali e orbitali. È un messaggio che guarda direttamente alle strategie industriali, ai programmi di ricerca e alle collaborazioni europee che alimentano il comparto.

Stefano Pontecorvo

Sul palco è arrivato anche il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, che ha richiamato le pressioni che oggi pesano sul settore: tensioni geopolitiche, scarsità di materie prime critiche, dipendenza dalle terre rare. Un quadro che impone all’industria non solo di innovare, ma di ripensare l’intero modello operativo verso logiche multidominio, dove aerospazio, difesa, sicurezza e cyberspazio non possono più essere comparti separati. Pontecorvo ha insistito sul punto più fragile: la cybersicurezza, definita “dominio altamente vulnerabile”, destinato a diventare la piattaforma su cui si misurerà la resilienza delle filiere aerospaziali e della difesa.

Leonardo, che nella conferenza torinese gioca in casa, rivendica un ruolo centrale nello sviluppo di soluzioni avanzate per proteggere dati, infrastrutture critiche e piattaforme industriali. Dal monitoraggio degli attacchi alla capacità di risposta, dai sistemi di protezione ad alta tecnologia alle piattaforme integrate, la cyber sembra ormai la condizione necessaria per immaginare qualunque futura politica industriale. Non a caso, Pontecorvo ha ricordato come queste competenze rientrino tra gli elementi in grado di garantire la tenuta delle filiere europee e di rendere l’Italia un motore all’interno dell’ecosistema produttivo continentale.

Gli Aerospace & Defense Meetings, nati come spazio di business tra imprese, oggi sono molto di più: un osservatorio privilegiato su ciò che accade a livello globale. Mentre all’Oval si incontrano centinaia di aziende e delegazioni da decine di Paesi, la sensazione è che Torino non ospiti soltanto un appuntamento fieristico, ma un confronto sul futuro della sicurezza europea. Il settore aerospaziale, nelle parole di Crosetto e Pontecorvo, diventa il punto di intersezione tra industria, geopolitica e tecnologia.

E nel momento in cui lo spazio torna a essere conteso, la capacità dell’Italia di rimanere protagonista passa proprio da qui: dalla solidità delle sue imprese, dalla qualità dei suoi centri di competenza e dalla volontà politica di investire in un comparto che, per sicurezza e sviluppo, non è più accessorio ma strutturale.

Guido Crosetto

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