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Grugliasco inaugura il nuovo Social Hub, il progetto da 3 milioni che ridisegna via Leonardo da Vinci

Struttura finanziata dal PNRR, pensata per accogliere attività creative, sportive e comunitarie

Grugliasco inaugura il nuovo Social Hub

Grugliasco inaugura il nuovo Social Hub, il progetto da 3 milioni che ridisegna via Leonardo da Vinci

L’inaugurazione è arrivata come l’atto finale di un percorso lungo, costellato di progettazione, cantieri e ambizioni collettive. A Grugliasco il nuovo Social Hub ha finalmente aperto le porte, ponendosi come uno dei progetti più significativi finanziati dal PNRR sul territorio. Tre milioni di euro per trasformare l’area di via Leonardo da Vinci in qualcosa di più di una semplice struttura pubblica: un luogo “vivo”, capace di cambiare ritmo e funzione nel corso della giornata, rispondendo ai bisogni di una comunità che negli ultimi anni ha chiesto con forza spazi, servizi, opportunità.

L’edificio nasce con un’identità polivalente, quasi proteiforme. È laboratorio, sala incontri, auditorium, centro di aggregazione, spazio culturale, ambiente dedicato alle produzioni artistiche e perfino luogo adatto ad attività sportive leggere. Un contenitore modulare, progettato per adattarsi a ciò che serve, a chi arriva, ai progetti che verranno. Aperto dall’alba alla sera, pensato per essere frequentato senza barriere né rigidità, si propone come vero polo sociale al servizio del tessuto cittadino: associazioni territoriali, gruppi informali, famiglie, studenti, operatori culturali, professionisti della socialità.

La giornata inaugurale ha portato a Grugliasco un clima di partecipazione ampio. Presenti la consigliera metropolitana Sonia Cambursano, il sindaco Emanuele Gaito, rappresentanti istituzionali e tecnici, insieme alle realtà che da anni animano la vita collettiva del territorio. Tutti hanno evidenziato la stessa cosa: il Social Hub non è un semplice edificio, ma l’inizio di un nuovo modo di intendere la centralità degli spazi pubblici. Un luogo dove pratiche sociali, produzione culturale e partecipazione civile possono convivere ogni giorno senza confini rigidi.

Il progetto, finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è parte di quella rete di interventi che stanno trasformando il volto dei comuni dell’area metropolitana. Grugliasco, in questo senso, si è mossa con un approccio chiaro: investire su luoghi destinati non a pochi, ma a tutti, costruire spazi in cui la comunità possa riconoscersi, crescere, mettersi in gioco. Il Social Hub ne è l’esempio più evidente, perché unisce architettura contemporanea, attenzione funzionale e una visione sociale ampia.

L’intento è quello di offrire un punto di riferimento quotidiano, costante, dove le attività non siano circoscritte a fasce orarie o categorie specifiche, ma possano moltiplicarsi e contaminarsi. L’apertura “lungo tutto l’arco della giornata”, come spiegato dalle autorità presenti, è parte integrante della filosofia del luogo: non un edificio che si limita ad ospitare eventi, ma un contenitore che stimola relazioni, produce idee, sostiene percorsi.

La trasformazione dell’area di via Leonardo da Vinci, grazie al Social Hub, dà anche risposta a una domanda crescente di spazi pubblici posti al centro della vita urbana, non relegati in zone marginali. La nuova struttura si propone come cerniera, come ponte tra generazioni e competenze, capace di accogliere gli incontri delle associazioni storiche e al tempo stesso i progetti dei più giovani. Una piattaforma civica in cui il patrimonio sociale della città può essere coltivato e ampliato.

Nel corso della cerimonia inaugurale, l’attenzione si è concentrata proprio su questo: la funzione collettiva del Social Hub. Un edificio che diventa infrastruttura sociale, e non semplice luogo fisico. La sua apertura rappresenta un tassello essenziale nelle politiche urbane di Grugliasco, che punta su integrazione, cooperazione e cultura come leve per costruire identità e partecipazione.

Il taglio del nastro, dunque, non chiude un progetto: lo apre. Da oggi lo spazio potrà essere osservato nella sua vera dimensione, fatta di persone, attività, incontri e continuità. Sarà il territorio, con la sua ricchezza e le sue fragilità, a dirne il destino e a trasformarlo in ciò che merita di essere: un’infrastruttura sociale per il presente e il futuro della comunità.

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