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Coldiretti Torino accoglie con favore il Ddl sui reati alimentari: un passo decisivo ispirato al lavoro di Gian Carlo Caselli

Il voto unanime del Senato rilancia la lotta alle frodi e tutela le eccellenze Dop e Igp

Coldiretti Torino accoglie con favore il Ddl sui reati alimentari: un passo decisivo ispirato al lavoro di Giancarlo Caselli

Coldiretti Torino accoglie con favore il Ddl sui reati alimentari: un passo decisivo ispirato al lavoro di Giancarlo Caselli (immagine di repertorio)

La soddisfazione di Coldiretti Torino per il primo via libera del Senato al Disegno di legge sui reati agroalimentari è netta e immediata. Un voto unanime, definito “storico”, che mette ordine in un terreno vulnerabile come quello delle frodi alimentari e che porta finalmente in Parlamento un aggiornamento atteso da dieci anni. L’impronta è riconoscibile: quella dell’ex magistrato torinese Gian Carlo Caselli, il cui lavoro alla guida della commissione che aveva elaborato la cosiddetta “Legge Caselli” torna oggi al centro dell’agenda politica.

Il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici commenta l’approvazione senza riserve: «Come Coldiretti Torino vogliamo esprimere la nostra grande soddisfazione per questo primo voto favorevole del Parlamento al Disegno di legge contro i reati alimentari nato dalla Commissione guidata da Giancarlo Caselli». A questo si aggiunge un’ulteriore sottolineatura: «Un passo storico anche per la protezione delle eccellenze della filiera agroalimentare torinese e uno strumento in più per affermare la legalità nelle filiere del cibo anche contro le agromafie».

Il provvedimento, ora atteso alla Camera per l’approvazione definitiva, tocca da vicino un comparto che in Piemonte vale 5 miliardi di euro, mentre a livello nazionale sfiora i 707 miliardi. Un settore che trova nella Dop Economy uno dei suoi punti più avanzati, con un sistema produttivo che intreccia tradizione, valore economico e riconoscibilità internazionale.

Il Disegno di legge riprende l’impianto originario della proposta firmata dalla Commissione Caselli e sostenuta negli anni da Coldiretti attraverso l’attività dell’Osservatorio Agromafie, per lungo tempo guidato proprio dal magistrato. L’aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare dà risposta a un’esigenza che il settore denuncia da anni: strumenti più efficaci per impedire e reprimere le frodi, che hanno un impatto enorme sulla credibilità dell’intera filiera italiana.

Il nuovo testo interviene su diversi ambiti cruciali. Tra i più rilevanti c’è il riconoscimento giuridico dell’agropirateria, che sancisce la pericolosità delle condotte fraudolente organizzate e reiterate. Un passaggio che rafforza la tutela delle produzioni certificate, in particolare Dop e Igp, che in Italia hanno raggiunto un valore complessivo vicino ai 21 miliardi di euro, come rilevato dal XXIII Rapporto Ismea-Qualivita.

Coldiretti accoglie positivamente anche la parte della riforma che potenzia il sistema delle sanzioni amministrative, con norme più stringenti per chi viola gli obblighi su etichettatura, indicazione dell’origine, ingredienti e denominazioni. Una battaglia che l’organizzazione agricola porta avanti da anni contro l’Italian sounding, un fenomeno che continua a danneggiare i produttori italiani e che, come ricordato dall’associazione, è reso possibile dalle maglie larghe del codice doganale europeo. Proprio quel meccanismo che consente a un prodotto straniero di diventare “Made in Italy” dopo un’ultima trasformazione, alterando la percezione dei consumatori e falsando la concorrenza.

Resta ora l’attesa per il voto definitivo della Camera, visto come il passaggio necessario per chiudere un percorso normativo lungo e complesso. Coldiretti sottolinea che l’introduzione di strumenti più efficaci contro le frodi e l’irregolarità rappresenterebbe un argine concreto a tutela delle produzioni del territorio e un sostegno indispensabile alla credibilità di uno dei settori più identitari del Paese.

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