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Test di Medicina, spuntano online solo due brutte copie su 160mila: caccia ai candidati che hanno ammesso di aver copiato sui social

Napoli e Catania gli unici casi accertati, il ministero conferma l’esame valido e gira alla Postale i post degli “io ho copiato”

Test di Medicina

Test di Medicina (foto di repertorio)

Il primo appello del cosiddetto “semestre filtro” di Medicina non è ancora stato corretto, ma una certezza c’è: le irregolarità denunciate nei minuti successivi alla prova del 20 novembre sono state molto più limitate rispetto al clamore circolato sui social. La ricognizione avviata dal Ministero dell’Università e della Ricerca ha accertato che le “brutte copie” fotografate e diffuse online sono soltanto due, una proveniente dall’Università Federico II di Napoli e una dall’Università degli Studi di Catania. Le immagini sarebbero state condivise solo al termine della sessione d’esame.

Si tratta di fotografie parziali, contenenti esclusivamente le domande e non le risposte, elemento che ridimensiona ulteriormente la portata dell’episodio. Due casi su 160mila compiti compilati da oltre 55mila candidati distribuiti in 44 atenei: una percentuale minima, che non incide sulla legittimità della prova nazionale. I test restano al momento anonimi e l’associazione tra compiti e nominativi avverrà solo nelle fasi successive. È in quel momento che i fogli diffusi online potranno essere collegati ai singoli candidati responsabili, le cui prove verranno annullate.

A confermare che il resto dell’appello è pienamente valido sono stati, fin da subito, sia la ministra Anna Maria Bernini sia diversi rettori. Non dovranno ripetere l’esame nemmeno gli studenti della Federico II e dell’ateneo catanese: verranno annullati soltanto i compiti riconducibili a chi ha materialmente fotografato e diffuso i moduli.

ANNA MARIA BERNINI MINISTRO UNIVERSITA'

Accanto ai due casi accertati, stanno emergendo però altri profili critici. Nel corso della ricognizione ministeriale sono stati raccolti e segnalati post pubblicati da aspiranti medici che, con leggerezza, hanno ammesso pubblicamente sui social di aver copiato durante la prova. Alcuni di loro hanno persino ironizzato sul futuro professionale: «Io ho copiato», hanno scritto in più di un commento; altri hanno scherzato sull’idea di ritrovarsi «in sala operatoria» con i compagni del semestre filtro.

Il ministero trasmetterà questi post alla Polizia Postale, che dovrà verificare se gli autori abbiano realmente sostenuto il test e in quali condizioni. La posizione di questi candidati, qualora confermata l’ammissione, potrebbe portare all’annullamento delle loro prove.

La ministra Bernini lo aveva già dichiarato senza mezzi termini nei giorni successivi alla prova: «Risaliremo a questi furbetti e annulleremo i loro compiti». Una linea dura che ora trova applicazione concreta, mentre l’attesa per i risultati ufficiali — previsti per inizio dicembre — cresce insieme alla necessità di proteggere la credibilità del nuovo sistema d’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

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