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11 Novembre 2025 - 12:54
L'inaugurazione della mostra con la sindaca Loredana Devietti
Ciriè si è fermata per due giorni, ma solo per fare un salto indietro nel tempo. Sabato 8 e domenica 9 novembre 2025, Villa Remmert ha aperto le sue sale alla mostra dedicata alla Ferrovia Torino-Ceres, in occasione della tradizionale Fiera di San Martino. Un evento che ha unito memoria e visione, passato e futuro, emozione e speranza.
L’iniziativa, organizzata dall’Osservatorio sulla Torino-Ceres insieme a Ars et Labor e con il patrocinio della Città di Ciriè, ha voluto restituire alla cittadinanza un patrimonio di immagini, oggetti e ricordi che raccontano una storia non solo delle Valli di Lanzo, ma dell’intero Piemonte. Perché quella che oggi è una linea ferroviaria in attesa di rinascere fu, nel 1921, un simbolo mondiale: la prima ferrovia commerciale elettrificata a corrente continua a 4.000 volt, un primato di ingegno e modernità che fece di Torino un laboratorio d’avanguardia.
«Organizzare una mostra sulla Torino-Ceres – hanno spiegato i promotori dell’Osservatorio – non significa soltanto parlare del passato, ma riconoscere da dove quei binari sono partiti e dove possono ancora arrivare, se accompagnati da volontà e visione».
L’allestimento, curato nei minimi dettagli, ha offerto al pubblico un viaggio lungo più di un secolo: fotografie d’epoca, mappe, documenti tecnici, modellini, divise e cimeli hanno permesso di ripercorrere la nascita della linea, la sua elettrificazione pionieristica, gli anni d’oro dei collegamenti con le Valli e la lenta parabola che l’ha condotta alla chiusura temporanea.
Ma il messaggio dell’esposizione non era la nostalgia, bensì la speranza. Un percorso che, come hanno ricordato gli organizzatori, «non si è limitato al ricordo, ma ha voluto guardare con fiducia al futuro, per mantenere alta l’attenzione su un’infrastruttura che resta fondamentale per la vita del territorio».
A confermare questa prospettiva è stata la presenza, all’inaugurazione di sabato, dell’ingegnera Miriam Chiara, in rappresentanza della Regione Piemonte e dell’assessore al Patrimonio Gian Luca Vignale. Il suo intervento ha aperto uno spiraglio concreto sul domani: la Torino-Ceres sarà infatti parte integrante del progetto del Museo Ferroviario Diffuso, un ambizioso piano regionale che punta alla valorizzazione del patrimonio ferroviario, tecnico e architettonico del Piemonte.



Un progetto che, nelle parole di Chiara, porterà anche al restauro dei mezzi storici della linea, restituendo dignità a locomotive e carrozze che per decenni hanno collegato la città alla montagna, trasportando non solo passeggeri ma anche lavoro, speranze, merci, racconti.
Le sale di Villa Remmert, sabato e domenica, sono state letteralmente invase dai visitatori. Famiglie, ex ferrovieri, appassionati di storia, studenti e curiosi hanno riempito gli spazi, muovendosi tra gigantografie di vecchi binari, foto di stazioni scomparse, cartoline, strumenti di segnalazione e pannelli ricchi di aneddoti.
Un colpo d’occhio emozionante, raccontano gli organizzatori: «Vedere Villa Remmert piena è stata la gratificazione più grande. È la prova che l’interesse per la Torino-Ceres non si è mai spento».
Il successo dell’iniziativa è stato anche il risultato di un lavoro corale. L’Osservatorio ha voluto ringraziare pubblicamente tutti coloro che hanno reso possibile l’evento: il Comune di Ciriè per il patrocinio e l’uso della villa, i tecnici che hanno curato l’allestimento, i fotografi del contest che hanno prestato i loro scatti, le associazioni e le famiglie che hanno messo a disposizione documenti, modellini e oggetti d’epoca.
Un ringraziamento speciale è andato al Gruppo Storico GTT e ai professori Fabio Malavasi e Sebastiano Marra, che hanno offerto «pezzi d’eccezione» come la mappa originale dell’ufficio del capostazione di Porta Milano e il fanale della locomotiva a vapore T3, una delle prime a percorrere la linea nell’Ottocento. Veri e propri cimeli che hanno catturato l’attenzione di grandi e piccoli, diventando simbolo tangibile di un passato da custodire.
Tra i protagonisti della mostra anche il libro-catalogo dedicato alla Torino-Ceres, frutto di anni di ricerche e raccolta di materiali da parte dell’Osservatorio. Il volume, presentato sabato mattina, ha riscosso un entusiasmo tale da andare esaurito già nella giornata inaugurale, segno di quanto la comunità continui a sentire viva la propria storia ferroviaria.
Per far fronte alle numerose richieste, l’Osservatorio ha già annunciato una ristampa, prenotabile attraverso il sito ufficiale osservatoriotorinoceres.wordpress.com.

La Torino-Ceres, inaugurata ufficialmente il 1º maggio 1921, rappresenta una delle pagine più straordinarie della storia industriale piemontese: la prima ferrovia al mondo elettrificata a corrente continua a 4.000 volt, simbolo di un progresso tecnico che anticipò i tempi.
Da allora, quei binari hanno accompagnato intere generazioni di pendolari, studenti, lavoratori e turisti, diventando un filo conduttore tra la città e le montagne, tra innovazione e identità.
Oggi, mentre si discute del futuro della linea e del suo possibile rilancio, la mostra di Villa Remmert è servita a rinnovare il legame emotivo e culturale tra la ferrovia e la comunità. Un legame che, come i binari stessi, attraversa il tempo e chiede soltanto di essere mantenuto vivo.
Come scrivono i promotori dell’Osservatorio, «il lavoro di raccolta e conservazione della memoria è fondamentale per ricordare cosa è stato e per immaginare cosa la ferrovia potrà ancora essere. La strada è lunga, ma passo dopo passo ci arriveremo».
A Ciriè, in un weekend di novembre, quel passo è già stato compiuto: tra i saloni illuminati di Villa Remmert, la Torino-Ceres è tornata a correre, questa volta sulle rotaie della memoria.
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