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Torino-Lione, i cantieri mettono a rischio la salute in Val di Susa? Arriva la risposta definitiva

Dalla Regione Piemonte arriva la conferma: i dati sanitari e ambientali restano nella norma, nessuna correlazione con i lavori della Torino-Lione

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Torino-Lione, i cantieri mettono a rischio la salute in Val di Susa? Arriva la risposta definitiva

La Val di Susa continua a mostrare parametri sanitari in linea con la media provinciale e regionale. Nessuna anomalia, nessun incremento di rischio collegato ai cantieri della Torino-Lione. È quanto emerge dalla nuova Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) 2025, presentata oggi in Regione Piemonte, un documento che consolida un quadro rassicurante dopo anni di monitoraggio continuo. L’analisi, condotta dal Dipartimento di Scienze e Sanità Pubbliche dell’Università di Torino, mette insieme dati sanitari e ambientali raccolti nei pressi delle aree di scavo e costruzione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità. Il risultato è netto: nessuna variazione significativa dello stato di salute della popolazione locale rispetto al resto del territorio torinese e piemontese.

La VIS, coordinata dal Tavolo di Pilotaggio istituito dalla Regione e condiviso con TELT, Arpa, Asl TO3 e il rappresentante tecnico dei Comuni interessati, rappresenta un unicum nel panorama nazionale. È infatti la prima applicazione di questo strumento a una grande opera infrastrutturale. Generalmente utilizzata per valutare progetti di tipo industriale o urbanistico, la VIS è stata integrata con la Valutazione di Impatto Ambientale già approvata dai ministeri, aggiungendo un ulteriore livello di garanzia per la salute pubblica.

Nel suo intervento, l’assessore regionale alla Logistica e Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino ha sottolineato il valore politico e sociale del monitoraggio: «La Valutazione di Impatto sulla Salute non è solo un adempimento tecnico, ma uno strumento di conoscenza e fiducia. Vogliamo essere certi che i cantieri non comportino impatti negativi per la salute dei cittadini e che le attività vengano condotte in modo controllato e rispettoso del territorio. E questi dati lo confermano». Bussalino ha ribadito l’impegno della Regione nel proseguire con un controllo costante, definendo la Torino-Lione «un esempio di equilibrio tra sviluppo infrastrutturale e tutela ambientale».

Dalla capitale, collegato in videoconferenza, il presidente dell’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione, Calogero Mauceri, ha evidenziato come il metodo della VIS possa diventare un modello per altre opere complesse, un apripista per una nuova cultura della trasparenza nelle infrastrutture pubbliche.

La parte scientifica è stata illustrata dal professor Carlo Zocchetti, responsabile dell’analisi per l’Università di Torino. Lo studio ha preso in esame due categorie di rischio tossicologico, cancerogeno e non cancerogeno. «I valori rilevati – ha spiegato Zocchetti – sono ampiamente al di sotto dei limiti di accettabilità. Anche le proiezioni epidemiologiche, che combinano i dati ambientali e quelli sanitari, mostrano un indice di impatto tendente allo zero». Secondo il documento, l’incidenza stimata di patologie come tumori polmonari, malattie cardiovascolari e ischemiche resta pressoché nulla, con valori compresi tra 0,002 e 0,08 casi attesi l’anno.

Un altro aspetto centrale è il monitoraggio ambientale in tempo reale, descritto dall’ingegnera Manuela Rocca, vicedirettrice generale di TELT. Il sistema consente di registrare ogni variazione legata alle attività di cantiere, con centraline connesse direttamente all’Arpa per segnalare eventuali superamenti di soglia. «È un monitoraggio dinamico e trasparente – ha precisato Rocca – che evolve in base alle fasi di costruzione e si adatta al territorio».

Durante l’incontro sono intervenuti anche la dottoressa Enrica Migliore, che ha aggiornato i dati del Registro Tumori del Piemonte fino al 2018, e il dottor Giovanni D’Amore di Arpa Piemonte. Presenti inoltre i rappresentanti delle comunità locali, tra cui il dottor Enzo Ferrara, e i delegati dei comuni di Bruzolo, Bussoleno, Buttigliera Alta, Caprie, Chiomonte, Condove, Giaglione, Meana di Susa, Susa, Venaus e altri ancora, segno di una partecipazione estesa del territorio.

La relazione 2025 conferma dunque un trend stabile e rassicurante: nessuna evidenza di impatti sanitari riconducibili ai lavori della Torino-Lione. Un risultato che arriva dopo più di dieci anni di analisi e controlli, iniziati nel 2012 e sviluppati parallelamente all’avanzamento dell’opera. La metodologia adottata, fondata su un intreccio continuo di dati ambientali e sanitari, si distingue per rigore e trasparenza e rappresenta oggi uno standard di riferimento per la valutazione preventiva degli effetti delle infrastrutture sul benessere collettivo.

In un contesto spesso segnato da contrapposizioni politiche e sociali sul tema Tav, il lavoro del Tavolo di Pilotaggio assume così un valore simbolico: quello di una verifica pubblica, scientificamente fondata e condivisa, che restituisce dati oggettivi in un dibattito dominato per anni da paure e pregiudizi.

La sfida, adesso, sarà mantenere questo livello di controllo anche nelle fasi future dei lavori, fino alla piena realizzazione dell’opera. Perché la fiducia, come ricordato dai relatori, si costruisce con i numeri, non con le dichiarazioni.

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