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Il cancro si combatte “giocando d’anticipo”

Il nuovo presidente degli oncologi italiani punta a ridurre le disuguaglianze tra territori, rendere più rapido l’accesso ai farmaci innovativi e rafforzare la prevenzione, coinvolgendo pazienti e team multidisciplinari per una cura più umana e sostenibile

Il cancro si combatte “giocando d’anticipo”

Massimo Di Maio

Il cancro si combatte “giocando d’anticipo” e su più fronti: prevenendo la malattia prima che si manifesti, innovando nelle terapie, eliminando le disuguaglianze nell’accesso alle cure e costruendo un modello di collaborazione stabile tra tutti i professionisti coinvolti. È questa la bussola che guiderà il lavoro del nuovo presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), Massimo Di Maio, che raccoglie il testimone da Franco Perrone e delinea in quattro parole chiave le priorità del suo mandato: equità, prevenzione, innovazione e collaborazione.

Di Maio, 50 anni, originario di Salerno, è professore ordinario di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e direttore dell’Oncologia Medica 1U dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino. Il suo percorso accademico e clinico è segnato da una costante attenzione alla ricerca, alla formazione e alla qualità della vita dei pazienti. Nella sua prima dichiarazione da presidente, spiega: “Il mio lavoro si svolgerà in continuità con le iniziative e i progetti del precedente biennio. È un valore aggiunto per l’associazione poter proseguire su un percorso che non si azzera ogni volta, ma cresce nel tempo, capitalizzando le esperienze e i risultati ottenuti”.

La prima missione del nuovo vertice è quella di rafforzare il ruolo di AIOM come interlocutore autorevole delle istituzioni, con l’obiettivo di rendere più rapidi e flessibili i processi decisionali, in particolare nell’autorizzazione e nell’accesso ai nuovi farmaci oncologici. “L’oncologia del presente è definita dall’innovazione – sottolinea Di Maio – ma l’innovazione ha senso solo se riesce a tradursi nella pratica clinica quotidiana in modo equo e tempestivo. Se resta privilegio di pochi, non è vera innovazione.”

Proprio l’equità di accesso alle terapie rappresenta una delle sfide più complesse del sistema sanitario italiano: ancora oggi si registrano profonde differenze tra regioni e, talvolta, tra centri della stessa area geografica. Per questo, annuncia Di Maio, “AIOM lavorerà in stretta sinergia con AIFA e con le Regioni, per ridurre i tempi di accesso alle nuove terapie e per colmare le disparità territoriali che penalizzano tanti pazienti.”

Altro pilastro è la prevenzione, considerata la vera arma vincente nella lotta ai tumori. “Riducendo il numero di persone che si ammalano, si riduce anche il peso sul Sistema Sanitario Nazionale e si garantisce la sostenibilità dell’intero sistema”, afferma Di Maio. E aggiunge: “La prevenzione non riguarda solo l’insorgenza della malattia, ma anche la prevenzione terziaria, che serve a evitare recidive e ricadute in chi ha già affrontato un cancro.” Una strategia che implica educazione sanitaria, campagne di screening efficaci e politiche pubbliche coerenti e continuative.

Ma l’impegno del nuovo presidente non si ferma qui. Di Maio sottolinea la necessità di ascoltare di più la voce dei pazienti, promuovendo un approccio realmente centrato sulla persona. “La qualità della vita deve diventare un obiettivo concreto, non un concetto astratto. Vogliamo incentivare il confronto diretto con i pazienti per comprendere le loro esigenze, le loro paure e le loro priorità.” In questo senso, AIOM intende potenziare le iniziative di formazione e dialogo anche con le associazioni di pazienti, veri protagonisti del percorso di cura.

Fondamentale, poi, è la collaborazione interdisciplinare. “Oncologia non significa solo medici oncologi – precisa Di Maio – ma include infermieri, psicologi, fisioterapisti, nutrizionisti e tante altre figure professionali. Solo lavorando insieme si può garantire una presa in carico completa e umana del paziente.” Un modello di lavoro in team, che oggi più che mai diventa imprescindibile per gestire la complessità delle cure e delle nuove tecnologie.

Infine, un appello alle istituzioni: servono più risorse. “Alla base di tutto resta la necessità di destinare maggiori fondi all’oncologia – conclude Di Maio – per sostenere la ricerca, garantire farmaci innovativi e combattere la tossicità finanziaria che ancora oggi pesa su troppe famiglie. Il cancro non è solo una malattia fisica, ma anche economica e sociale. Nessuno dovrebbe dover scegliere tra curarsi e vivere con dignità.”

L’obiettivo del nuovo presidente è chiaro: costruire un’Italia dell’oncologia più giusta, moderna e solidale, in cui la prevenzione sia una responsabilità condivisa, l’innovazione un diritto di tutti e la collaborazione la chiave per umanizzare la scienza.

Massimo Di Maio alla guida dell’AIOM: “Equità, prevenzione, innovazione e collaborazione. Così cambieremo l’oncologia italiana”

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