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Famiglie al freddo in via De Francisco: “Non siamo bestie, paghiamo tutti i mesi”

Ventisei famiglie senza riscaldamento per trentaquattro giorni. Engie chiede un rincaro del 23%, Mosso rifiuta, il Comune scarica la responsabilità. Nel mezzo, bambini e anziani lasciati al gelo di ottobre.

Famiglie al freddo in via De Francisco: “Non siamo bestie, paghiamo tutti i mesi”

Famiglie al freddo in via De Francisco: “Non siamo bestie, paghiamo tutti i mesi”

Da sabato 4 ottobre fino a giovedì 6 novembre. Trentaquattro giorni senza calore, senza acqua calda, senza risposte. È la storia di 26 famiglie che vivono nei palazzi di via De Francisco, ai civici 29, 22/A e 22/B, a Settimo Torinese. Case costruite nell’ambito di un progetto di emergenza abitativa agevolata, dotate di teleriscaldamento con contatori singoli. Tutto perfetto, sulla carta. Peccato che, alla prima occasione, la realtà si sia rivelata più gelida dei termosifoni spenti.

Il 4 ottobre ci hanno staccato il gas senza dirci nulla – racconta Salvatore Guercio, 57 anni –. Ho cominciato subito a mandare email a Mosso Costruzioni, che si è mossa tempestivamente, dicendo che stava cercando di risolvere con Engie. Ma nel frattempo, noi eravamo qui, al freddo.”

Guercio vive da sei anni in un appartamento di 70 metri quadri insieme alla moglie e alla figlia di sei anni. Paga 560 euro al mese, sempre puntualmente. “Noi siamo tutti buoni pagatori, non c’è nessuno moroso. Eppure ci hanno trattati come bestie. Una mattina sono venuti, hanno staccato le valvole e se ne sono andati. Nessuno ci ha avvisato di nulla.”

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A quanto pare, la causa di tutto è una disputa economica. Engie, che gestisce la rete di teleriscaldamento cittadina, al momento del rinnovo contrattuale avrebbe chiesto a Mosso Costruzioni un aumento del 23% rispetto al prezzo precedente. Mosso avrebbe considerato la richiesta immotivata, e da lì è cominciato il braccio di ferro. Risultato: ventisei famiglie lasciate senza calore.
Engie ha fatto la furba, allo scadere del contratto ha chiuso tutto. E il Comune? Ci ha detto che dovevamo essere noi a contattare Engie! Ma come, se il contratto non è intestato a noi?” sbotta Guercio, amareggiato.

Intanto, nel silenzio generale, passano i giorni. Email, telefonate, proteste. Tutto inutile. “Loro scrivevano, ma intorno nessuno faceva nulla”, raccontano gli inquilini. Il Comune si lava le mani, Engie difende il suo monopolio, Mosso cerca di mediare. E nel frattempo il termometro scende.
Io voglio essere considerato parte lesa e denunciare Engie. Non è possibile vivere così. Noi paghiamo regolarmente, ma loro ci trattano come se fossimo invisibili. Questo si chiama monopolio, e in un mercato libero non può esistere.

Solo il 6 novembre, dopo oltre un mese, la fornitura è stata finalmente ripristinata.

Non so come si siano messi d’accordo, ma almeno ora abbiamo di nuovo il riscaldamento. Mosso Costruzioni, da parte sua, ci ha sempre dato soddisfazioni. Il problema è Engie ma anche il Comune che ha affidato loro la rete e poi se ne è completamente fregato.”

Le parole di Guercio sono amare. E hanno il sapore del gelo di quelle notti in cui, per scaldare la figlia, doveva avvolgerla in più coperte e accendere il forno.

Siamo andati anche in Comune a dire che nessuno era moroso, ma non ci hanno ascoltato. Per loro non esistiamo.

La vicenda di via De Francisco è l’ennesima dimostrazione che l’emergenza abitativa, in Italia, non è solo una questione di case. È una questione di dignità, di diritti, di umanità. Quando un monopolio energetico può decidere di chiudere le valvole senza preavviso e un Comune resta a guardare, significa che il sistema ha perso ogni contatto con la realtà delle persone.
Famiglie intere, bambini, anziani, disabili, lasciati al freddo per un mese. Per un cavillo contrattuale. S'aggiunge un’amministrazione comunale e una sindacache non ha saputo – o voluto – fare ciò che un tempo sarebbe stato scontato: prendere in mano il telefono e dire “ci penso io”.

Finita qui? Neanche per idea. Si va per vie legali e c'è già un'udienza fissata. Mosso vs Engie. Vi terremo informati

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