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Duecento giorni senza Centro Anziani: Villa Filanda resta vuota e il Comune continua a pagare

Scotti e Pieruccini riaccendono il caso del Centro Anziani di Cuorgnè: "la struttura è chiusa, ma le utenze restano attive a carico del Comune"

200 giorni senza Centro Anziani: Villa Filanda resta vuota e il Comune continua a pagare

200 giorni senza Centro Anziani: Villa Filanda resta vuota e il Comune continua a pagare

Si torna a parlare del Centro Anziani di Cuorgnè e della sua ex-sede di Villa Filanda. A farlo sono stati su Facebook Roberto Scotti ed il gruppo consiliare di “Cuorgnè C’è”, ovvero Davide Pieruccini e Lidia Perotti.
Scotti, insieme ad altri componenti del direttivo, aveva portato la questione all’attenzione degli organi di stampa un anno fa.

La vicenda del Centro Anziani è lunga e complessa e nel tempo si è intricata al punto da apparire quasi senza soluzione. Tutto ebbe inizio nel 1996, quando il consiglio comunale deliberò l’acquisizione dell’ex-Manifattura e delle palazzine che facevano parte della medesima proprietà. Tra queste quella denominata Villa Filanda, destinandola ad ospitare gratuitamente il Centro Anziani.

Il post dell'opposizione sui social

Quindici anni più tardi la guida del Comune passò dai Moderati di Giancarlo Vacca Cavalot al gruppo di Giuseppe Pezzetto e nel 2013, alla scadenza del contratto, la destinazione a luogo di ritrovo per i pensionati venne limitata al piano superiore dell’edificio mentre si stabiliva che l’associazione avrebbe dovuto farsi carico delle utenze.

Scaduto nuovamente il contratto nel 2018, venne introdotto un canone d’affitto. Nel frattempo gli iscritti continuavano a diminuire e le spese ad aumentare, soprattutto dopo che nel 2022 l’associazione Mastropietro – che aveva gestito il resto dell’edificio facendosi anche carico delle utenze – risolse il contratto in accordo con la nuova giunta del sindaco Giovanna Cresto.

Emergevano anche problemi interni al Centro Anziani: veniva parzialmente cambiato il direttivo e quello nuovo rifiutava di farsi carico dei debiti pregressi. Dopo un tira e molla fra posizioni inconciliabili (il Comune proponeva una nuova sede, più piccola e meno onerosa; il direttivo rifiutava ritenendola inadeguata e continuava ad utilizzare i locali benché il contratto fosse scaduto), alla fine dello scorso inverno l’amministrazione imponeva la riconsegna delle chiavi.

La vicenda è stata ed è oggetto di scontro politico: i gruppi di opposizione accusavano ed accusano la maggioranza di essere indifferente ai problemi degli anziani, rivendicando il diritto a disporre di Villa Filanda perché così stabiliva la delibera del ’96. L’amministrazione ribatte che non esiste un vincolo di destinazione d’uso, che al momento di acquisire la proprietà il consiglio comunale aveva espresso semplicemente un intento e che nessuna associazione locale (anche quelle con un ben più alto numero di iscritti) dispone di spazi così ampi.

Trascorsi 200 giorni da quando il Centro Anziani ha dovuto lasciare la sua prestigiosa sede, Scotti, Pieruccini e Perotti hanno riproposto il tema sottolineando due aspetti. Da un lato la perdurante assenza di uno spazio per i pensionati; dall’altro il fatto che l’edificio sia rimasto vuoto in questi mesi “durante i quali l’amministrazione ha continuato a sostenere le spese per luce e gas, mantenendo attive le utenze”. A questo proposito Pieruccini dichiara che chiederà “a chi di dovere” se ci siano “le condizioni per considerarlo un danno erariale”.

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